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PERUGIA - Con le quattordici ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite all'alba di oggi tra Umbria e Lombardia, la Guardia di Finanza di Perugia ritiene di aver definitivamente disarticolato dopo due anni di indagini una organizzazione criminale di origine magrebina, dedita al traffico internazionale di stupefacenti e che, secondo gli investigatori, gestiva l' importazione, il rifornimento e lo spaccio di cocaina, hashish ed ecstasy nel mercato umbro e di aree delle regioni limitrofe. L'operazione, denominata “Sweet Baby” e coordinata e diretta dalla dottoressa Antonella Duchini della Direzione Distrettuale Antimafia di Perugia, ha permesso di segnalare all'autorità giudiziaria complessivamente 44 persone, di cui, con gli ultimi arresti di oggi, 40 finite in carcere con l'accusa di traffico internazionale di sostanza stupefacente e detenzione ai fini di spaccio. Sempre nel corso dei due anni di indagini sono stati sequestrati complessivamente 42 chilogrammi di droga, tra cocaina, hashish ed ecstasy. Droga che, una volta sul mercato, secondo gli investigatori avrebbe fruttato all'organizzazione circa un milione di euro. I particolari dell'operazione sono stati illustrati oggi nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso il Comando Regionale Umbria della Guardia di Finanza, alla presenza del comandante provinciale di Perugia, colonnello Fabrizio Martinelli, del tenente colonnello Mario Milani, comandante del Nucleo di Polizia Tributaria di Perugia, e del capitano Fabrizio Marchetti, al comando del Gico del capoluogo umbro. In particolare, sette delle ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite questa mattina in Umbria mentre le restanti sette tra Bergamo e Milano. Si tratta per lo più di cittadini magrebini, la maggior parte dei quali in Italia con regolare permesso di soggiorno. Diciotto le perquisizioni svolte, nel corso delle quali è stato tratto in arresto anche un altro cittadino magrebino trovato in possesso di una quantità di ecstasy. Secondo quanto riferito dagli investigatori nel corso della conferenza stampa, la presunta organizzazione criminale è risultata particolarmente radicata sul territorio nazionale e gestiva l'intera filiera della droga che, partendo dal nord Africa veniva fatta giungere in Spagna e quindi nel milanese. Dalla Lombardia, tramite i vari corrieri, raggiungeva poi l'Umbria da dove veniva spacciata. Dalle indagini è emerso che l'organizzazione riforniva, oltre al mercato perugino, anche quello dell'alto Lazio, delle Marche, della provincia di Siena e dell'aretino. Gli spostamenti avvenivano per lo più con autovetture di grossa cilindrata, in uso ai membri dell'organizzazione. Condividi