navelli campo.jpg
PERUGIA – “A voi tutti sento di dover dire, oggi, una sola parola: bravi. Per tutto quanto avete fatto. Perché so che lo avete fatto con sentimento, serietà, passione e competenza”. E’ quanto affermato dalla Presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, ieri a Navelli, in provincia di L’Aquila, nel corso della cerimonia di chiusura del COM (Centro operativo misto), fino ad oggi gestito dalle Regioni Umbria e Marche, alla presenza del sottosegretario alla protezione civile Guido Bertolaso. “Si chiude oggi, dunque, la difficile fase dell’emergenza e se ne apre una altrettanto difficile, ma molto importante: l’avvio della ricostruzione. Sappiate – ha proseguito la presidente rivolgendosi ai sindaci e agli amministratori abruzzesi - che comunque potrete contare sempre su di noi e noi continueremo nella nostra azione di collaborazione e cooperazione, sia con il dipartimento di Protezione civile, che con le istituzioni locali e regionali della vostra regione. Così come abbiamo fatto per l’emergenza, metteremo a vostra disposizione tutte le nostre competenze e conoscenze affinché la ricostruzione post-sismica possa essere qui ancor più veloce e di qualità di quanto non sia stata in Umbria. Perché, come ho sempre avuto modo di dire, una calamità deve poter imparare dall’altra”. Il COM 6, al quale erano stati affidati inizialmente 12 Comuni poi divenuti 19, ha gestito l’emergenza in un territorio con una popolazione complessiva superiore a circa 22mila unità. Subito dopo l’evento sono stati realizzati 16 campi di accoglienza, alcuni dei quali in strutture sportive o ricreative al chiuso, mentre per la maggior parte sono state realizzate tendopoli o in campi sportivi o in aree pubbliche. Nei campi realizzati, nel primo periodo (circa 40 gg.) hanno trovato ospitalità e sostegno circa 1500 persone. Oltre a quelle, molte altre sono state assistite per i soli pasti (circa 3mila) con un grande impiego di volontari provenienti da tutta l’Italia (pochi umbri, in quanto impegnati a Paganica), che nelle giornate clou sono arrivati ad essere intorno a 500. La struttura che si è realizzata presso il COM, organizzata per funzioni di supporto, era composta prevalentemente da funzionari delle Regioni Umbria e Marche, da funzionari e tecnici del Dipartimento Protezione Civile, da rappresentanti del Ministero degli Interni, delle Forze dell’Ordine, del Corpo Forestale dello Stato, dei Vigili del Fuoco e dei tanti volontari che hanno assicurato una costante ed indispensabile presenza. L’attività della Regione Umbria, oltre a garantire per tutto il periodo il ruolo di vice responsabile con Maurizio Tesorini, si è incentrata nell’assicurare la gestione della Funzione F3 (Sanità e Tutela ambientale) con funzionari delle varie ASL dell’Umbria che, a rotazione settimanale, hanno gestito gli aspetti sanitari e quelli ambientali in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato. È stato inoltre molto importante il ruolo svolto dai laureati in Protezione Civile presso la facoltà di Foligno che, inseriti nel progetto “ANCI-Progetto Emergenza 2009” - realizzato dalle Autonomie locali dell’Umbria e finanziato dalla Regione per l’assistenza alle popolazioni colpite dal Sisma in appoggio alle strutture regionali impegnate nelle attività di soccorso - hanno portato un grosso apporto alla struttura emergenziale. Infatti, a parte quelli presenti in DI.COMA.C a supporto delle Funzioni F13 (Coordinamento Enti Locali) e F1 (Censimento Danni), sono tuttora presenti al COM 5 di Paganica, mentre al COM 6 di Navelli hanno svolto attività di supporto alla Funzione F0 (Coordinamento Generale) per la verifica tecnica dei campi e per le attività cartografiche e di censimento dei campi stessi. Rientrando da Novelli la presidente Lorenzetti ha voluto far visita al campo di Paganica, gestito direttamente dalla Regione Umbria, dove ancora sono ospitate circa 80 persone. Qui la presidente ha incontrato volontari e dipendenti delle amministrazioni pubbliche dell’Umbria ai quali ha rinnovato il suo apprezzamento e ringraziamento per quanto è stato fatto e tuttora si sta facendo per le popolazioni abruzzesi: “Tutti noi sappiamo bene cosa significa il dramma del terremoto. In quella triste circostanza del settembre del ‘97 conoscemmo però anche la grande partecipazione e generosità di cui gli italiani sono capaci. Dunque per noi c’era una ragione in più per essere qui. Restituire ciò che ci è stato dato: solidarietà”. Condividi