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PERUGIA - Aurelio Fabiani padre di Michele è intervenuto mercoledì scorso all’assemblea organizzata alla facoltà di Scienze “Eccessi di Sicurezza” per parlare di suo figlio Michele, in carcere dal 23 ottobre 2007 e di tutto il caso Brushwood. ”Pezzo per pezzo, sostiene Aurelio, “l’impianto accusatorio a sostegno dell’ipotesi di associazione terroristica, il reato contestato a Michele e agli altri quattro spoletini, è stata demolito dagli avvocati. Ma Michele per ora resta ancora in carcere”. Ed è evidente, si sostiene in un comunicato del Comitato 23 ottobre, che l ’associazione terroristica non può configurarsi se non ci sono armi, non ci sono basi, non ci sono fondi. Non esisterebbero, inoltre, nemmeno prove ed indizi reali di azioni dimostrative compiute ad opera dei ragazzi a firma COOP-FAI. Il materiale presentato nell’impianto di accusa conterrebbe molti omissis e giustapposizioni di frasi, arbitrari accostamenti sintattici e lessicali funzionali ad un’interpretazione tutt’altro che chiara delle intercettazioni. Per quanto riguarda l’accusa principale mossa a Michele Fabiani, quella di aver spedito la lettera di minacce alla Presidente della Regione Maria Rita Lorenzetti, risulterebbe determinante la data di spedizione del timbro postale, che secondo la Digos e la perizia di parte della difesa risultava essere l’8 agosto. Mentre l’accusa, in quell’illeggibile timbro, leggeva 17 agosto, per poi ricorreggersi successivamente. Un particolare di notevole importanza visto che Michele l’8 agosto era in Puglia. “Michele non baratterà la sua dignità di uomo nascondendo le sue idee”, riferisce un padre visibilmente preoccupato e al contempo orgoglioso di suo figlio, “ma continuerà a rivendicare il diritto di esprimerle liberamente.” Insomma caduti i capi di accusa, secondo Aurelio ora sono le idee a tenere Michele in carcere. Intanto apprendiamo dai giornali e dalla televisione che un pericoloso pedofilo ad Agrigento è stato rimesso in circolazione, dopo aver commesso più volte il reato, e viene da chiedersi se Michele Fabiani, al momento solo indagato, è un soggetto talmente pericoloso per la comunità da dover trascorrere, a 21 anni, ben 99 giorni in cella di isolamento ed essere tuttora rinchiuso in un carcere di massima sicurezza. La sentenza della Cassazione, attesa per la fine di aprile, metterà finalmente chiarezza su questa inquietante vicenda. Condividi