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Una vicenda dai toni ancora foschi per cui la Procura aveva chiesto l'archiviazione. Incongruenze, anomalie e vari "omissis", che se confermate non possono certo giustificare la decisione della Procura di Perugia. PM PETRAZZINI: E' vero che lui era il magistrato di turno quel giorno, ma è buona prassi che, qualora sussista la situazione in cui il PM è lo stesso che ha ordinato l'arresto, sia il PM stesso ad evitare di assumersi la nuova inchiesta e passarla a qualcun'altro. Non e' corretto che uno stesso magistrato svolga ontemporaneamente il ruolo dell'accusa e della tutela nei confronti della medesima persona. Il pm Petrazzini è titolare dell'ordinanza di perquisizione e di arresto emessa nei confronti di Aldo (ruolo di accusa) ed è titolare dell'inchiesta sull'omicidio a tutela dello stesso. Al limite il magistrato che ha emesso l'ordinanza di perquisizione nei confronti di Aldo potrebbe essere sentito come parte in causa all'interno dell'inchiesta sull'omicidio. Come potrebbe Petrazzini interrogare se stesso? Il Comitato chiede che l'inchiesta sull'omicidio vada affidata ad un magistrato differente da quello che ha emesso l'ordinanza di perquisizione e di arresto. Considerando che Aldo venne trovato senza scarpe, senza calze, senza mutande e senza pantaloni con indosso solo una maglietta, in pratica nudo (va notato che siamo in un carcere a metà ottobre), desta sconcerto il fatto che il pm Petrazzini, dopo avere aperto una inchiesta per omicidio volontario, non abbia mai disposto il sequestro degli indumenti di Aldo né furono mai effettuati rilevamenti della scientifica nella sua cella. In una situazione del genere, caratterizzata da un altissimo rischio di inquinamento (considerato lo spirito di corpo della polizia penitenziaria e la forte ricattabilità dei reclusi) queste due mancanze non possono essere considerate come semplici errori, per di più commessi da un PM la cui serietà viene sostenuta da molti. Non vogliamo pensare che queste due negligenze implicano la volontà di non approfondire la verità, ma anche sforzandoci non siamo riusciti a trovare molte altre ipotesi plausibili. Ironia della sorte ha voluto che nello stesso periodo per il caso di Meredith siano stati effettuati tutti i rilevamenti scientifici disponibili, raccontati con una morbosità eccezionale da tutti i media. Al termine del primo incidente probatorio grazie alle dichiarazioni di un testimone, il PM Petrazzini sapeva bene che Aldo è stato prelevato dalla sua cella per ben due volte fra il pomeriggio e la sera di sabato, ma sembra aver preferito concentrare le sue indagini su altro piuttosto che approfondire questa pista, tutt'altro che secondaria. Chi e perchè ha prelevato Aldo dalla sua cella? E' stato chiamato dal direttore? dal magistrato? Per quale motivo? Chi e quante volte è entrato in quella sezione del carcere quella notte? Sarebbe facile rispondere visto che per legge in un carcere tutto questo deve essere annotato, ma durante l'incidente probatorio l'agente di custodia sembra soffrire, nei suoi racconti, di evidenti lacune e amnesie, arrivando a dichiarare di aver compiuto delle omissioni nella compilazione dei verbali. Dice anche di aver effettuato i controlli, previsti ma le telecamere non rilevano nulla. Come è possibile che l'agente di custodia dichiari che può succedere che un ingresso non venga segnato sul registro e nessuno lo contraddica? Le telecamere potrebbero spiegare diversi interrogativi, ma come mai prima si dice che quella notte hanno avuto delle “anomalie” e giorni dopo che funzionano solo per 15 secondi ogni 2 minuti? È possibile che tutto questo possa accadere in un carcere, luogo del controllo per eccellenza? http://veritaperaldo.noblogs.org Condividi