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TOKYO - "Il risultato è molto severo e credo che dobbiamo riflettere su questo per avere una nuova partenza. Per parte mia, mi prendo la responsabilità della sconfitta". Lo ha detto il primo ministro Taro Aso, in una conferenza stampa, annunciando l'intenzione di dimettersi dalla guida dei Liberaldemocratici. Il partito Democratico del Giappone (DpJ) ha raggiunto la maggioranza assoluta dei seggi alla Camera Bassa: 257 su 480. Sulla base dei dati ufficiali, quando mancano ancora da assegnare circa 150 seggi, i Liberaldemocratici del premier Taro Aso si fermano a quota 67, mentre i partner di governo del New Komeito, ne hanno 11. Il voto generale politico del 30 agosto in Giappone ha il carattere di un vero tsunami, tanto forte da spazzare via in un colpo i Liberaldemocratici del premier Taro Aso, il partito-padre che ha governato il Paese quasi ininterrottamente per 54 anni. Al contrario, per i Democratici si profila un trionfo, con tutte le proiezioni dei network nipponici concordi nell'accreditare al partito di Yukio Hatoyama, almeno 300 seggi sui 480 che compongono la potente Camera Bassa. 'Il partito e' da ricostruire', ha commentato Shigeru Ishiba, ministro dell'Agricoltura ed esponente di punta dei Liberaldemocratici, di fronte al tracollo del partito. Il potente ministro delle Finanze, Kaoru Yosano, viaggerebbe verso la sconfitta nel collegio di Tokyo 1, battuto dal democratico Banri Kaieda. Tracollo in vista anche per gli ex premier Yasuo Fukuda e Yoshiro Mori. Shoichi Nakagawa (l'ex ministro delle Finanze, accusato di essere ubriaco al G7 di Roma) sarebbe sconfitto nel collegio Hokkaido 11. Battuto sempre in Hokkaido, l'ex potente portavoce del governo Fukuda, Nobutaka Machimura, mentre Yukio Hatoyama, il primi ministro in pectore, avrebbe incassato nel suo collegio, sempre in Hokkaido, preferenze superiori al 75%. Condividi