PERUGIA - L'Anci, all'indomani dell'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei Conti dell'Umbria, interviene con un suo comunicato nel quale sottolinea "il buon governo complessivo" dei 92 comuni umbri ma anche la loro difficoltà operativa per una "insopportabile ed incostituzionale gabbia neo-centralista". "L'inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte dei conti dell'Umbria - comincia il comunicato - offre alcuni utili momenti di riflessione: il primo riguarda la situazione in cui i Comuni si vengono a trovare nella stretta tra i tagli progressivi alla finanza locale imposti dai Governi centrali e, contestualmente, l'inasprimento e l'estensione dei meccanismi di controllo contabile. Come abbiamo già detto in diverse circostanze - afferma l' Anci - il rischio è quello di veder vanificato da scelte contingenti e non coordinate del legislatore, lo stesso valore, costituzionalmente riconosciuto delle autonomie locali. A parole si predica il federalismo, nei fatti si assiste all'indurirsi di una insopportabile e incostituzionale gabbia neo-centralistica. Tutto ciò immerso in un brodo di coltura in cui si mescolano qualunquismo e antipolitica, che finisce con il vedere il Comune come centro di sperpero da paralizzare e non come ordinatore e motore dello sviluppo locale da valorizzare”. “Il tema - prosegue la nota - non è un tema regionale, umbro, si tratta al contrario di una questione di portata nazionale che tuttavia pone la necessita' di una attenta disamina anche livello locale. Il Presidente della Corte dei Conti dell'Umbria, Lodovico Principato, ha dimostrato di esserne ben consapevole quando, proprio a conclusione della sua importante relazione, ha posto il tema dei diritti di difesa degli amministratori, che proprio per gli interventi contingenti e non coordinati del legislatore, finiscono con l'essere sottratti a un sistema di garanzie adeguatamente codificato e armonico, effettivamente garantista. La conseguenza - continua l'Anci - è che troppo spesso la semplice apertura di un'istruttoria assume il senso di una condanna senza appello. Gli esempi in Umbria sono troppi perché ci sia bisogno di elencarli eppure qualcuno é utile: dalle utenze telefoniche di servizio, alla gestione delle aziende partecipate dai Comuni; dalle politiche del personale in regime di persistente blocco delle assunzioni, alla distinzione, di merito tra investimenti che incrementano il patrimonio e investimenti che lo ripristinano”. “I dati relativi all'andamento amministrativo dei 92 Comuni umbri, anno dopo anno - secondo l' Anci - stanno a dimostrare il buon governo complessivo delle amministrazione, altro che 'sprecopoli'! Certo è che se la semplice apertura di una istruttoria, che molte volte si conclude con l'archiviazione o la derubricazione, si traduce in un'istantanea condanna preventiva, va a farsi benedire quel sistema di accompagnamento e di supporto nei controlli, quello spirito di collaborazione in vista della tutela del bene comune che a parole tutti diciamo di auspicare e perseguire”. Condividi