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PERUGIA - ''Negli ultimi due anni e mezzo abbiamo declinato atti importanti sulla strada dell'innovazione dell'Umbria, seppure tra resistenze e criticita''': lo ha detto la presidente della giunta regionale stamani in consiglio, nella relazione sullo stato d'attuazione del programma a meta' legislatura. ''L'Umbria ha bisogno di essere modernizzata - ha ribadito la presidente, in un discorso durato un'ora circa - e noi stiamo via via delineando questo percorso, nonostante dei chiaroscuri e velocita' diverse da settore a settore. E' quella che definisco la fatica positiva di innovare, selezionando i progetti cui destinare risorse per favorire lo sviluppo, ed evitando tutto cio' che e' inutile e costoso''. Secondo la presidente, ''l'Umbria negli ultimi cinque anni ha retto bene i colpi di stagnazione e recessione, anche grazie al fatto che il sistema delle imprese, dopo una naturale selezione, si e' irrobustito. Edha retto anche sotto il profilo del mercato del lavoro, sebbene ci siano ancora sacche di precarieta' e lavoro nero da aggredire''. Ma se molto di positivo e' successo su questi versanti, secondo Lorenzetti lo si deve alla ''vera e propria svolta attuata nel 2004 in Umbria, quando si e' scelto, primi a farlo in Italia, di selezionare, per i finanziamenti pubblici da erogare, quelle imprese che garantissero veramente innovazione e sviluppo. Un primato, questo, che tutti i principali analistiriconoscono alla nostra regione''. Tutto questo ha fatto esprimere alla presidente ''vero e proprio orgoglio per quanto attuato finora'' del programma di legislatura, a partire dall'''alleggerimento'' dell'ente Regione, al ''nuovo slancio del patto di stabilita' fiscale e tariffaria'', all'attuazione dei progetti caratterizzanti del Patto fase due, alle riforme. Proprio sul fronte delle riforme, Lorenzetti ha annunciato che ''presto arrivera' in consiglio regionale il disegno di legge per il riordino delle agenzie economiche dell'ente'', ricordando che ''l'Umbria e' stata la prima in Italia a tagliare il numero ed il costo delle comunita' montane e degli ambiti territoriali, addirittura con anticipo rispetto alle scelte della legge finanziaria''. In merito al Patto per lo aviluppo, la governatrice dell’Umbria ha invece chiesto ''patti chiari'' a tutti i soggetti economici ed istituzionali ''per un di piu' di impegno a beneficio dell'Umbria''. Con un trienno elettorale alle porte ed il Patto per lo sviluppo ''in pausa di riflessione'', ne ha riproposto il ruolo di ''matrice'' della programmazione regionale, difendendolo da chi lo vorrebbe considerare ''una sorta di punching ball sul quale scaricare il deficit della politica''. La presidente umbra ha ribadito che, in tempi di crisi della politica, ''tutto si scarica sulla Regione ed in particolare sul patto per lo sviluppo. Invece ogni suo firmatario dovrebbe recuperare il senso di responsabilita' necessario a rendere quello strumento sempre piu' autorevole'' e, pur comprendendo ''la legittima tentazione, in tempi di elezioni, di smarcarsi dal patto'', ha chiesto ai suoi sottoscrittori di ''non farsi prendere dall'ansia del clima elettorale'' e di ''continuare ad impegnarsi per migliorare l'Umbria e prepararla ad affrontare una fase economica difficile''. Lorenzetti ha anche lamentato che ''ogni tanto sul patto stesso si consuma il rito della verifica dei suoi risultati: una verifica che e' opportuna se e' basata sui dati, ma che diventa defatigante se questi dati non ci sono. Ed inoltre si corre il rischio che diventi deresponsabilizzante per i suoi attori dire che il patto dovrebbe risolvere tutti i problemi''. Condividi