di Stefano Boeri
Di metropolitane, che corrono su una monorotaia sopralevata, in Italia, non ce ne sono. Non a Milano, non a Roma, non a Torino. A Perugia invece - come a Shenzhen, come a Mosca - l'hanno fatta. Sette stazioni affidate all'architetto/star Jean Nouvel, tra Pian di Massiano e Pincetto. Piccoli vagoni che trasportano ciascuno un massimo di 50 passeggeri. E così, alle anticipazioni del prossimo Umbria Jazz, al gorgo diabolico di un folle delitto, la cronaca di Perugia aggiunge oggi l'inaugurazione di una monorotaia sospesa; accolta da una folla di curiosi quasi fosse il varo di una nave. Perche seppur rumoroso, seppur bruttino, a Perugia il minimetrà l'hanno fatto. Come qualche anno fa, anticipando tutti, avevano fatte le scale mobili che traforavano il centro storico. Confermando la misteriosa alchimia di una piccola città che incarna due anime inconciliabileL ebaitudine lente di una provincia ricca e i circuiti frenetici degli studenti cosmopoliti. Del resto di questo nostro desolante e sorprendente Paese dovfe convivono a fianco il degrado e il futuro, il localismo e la globalizzazione, i comuli di spazzatura e vagoni volanti, la monorotaia di Perugia è solo l'ultima fulminante metafor
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