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CASTIGLIONE IN TEVERINA - “Poco prima delle 11 abbiamo udito un grande boato e abbiamo visto una colonna di fumo e di fuoco alzarsi in cielo. Istintivamente abbiamo subito pensato alla fabbrica di fuochi dei Cignelli.Io e la mia collega, infatti, abbiamo girato subito lo sguardo in direzione della fabbrica”. E' il racconto di uno dei due impiegati dell'ufficio anagrafe di Castiglione in Teverina. “La fabbrica - ha aggiunto il dipendente comunale - si trova in una vallata a circa due chilometri dal centro abitato ed è visibile dal paese. Quando abbiamo visto il fuoco uscire dal tetto abbiamo subito intuito che sarebbe stata una tragedia. La nostra intuizione è diventata certezza quando abbiamo visto il tetto in eternit crollare all'interno della struttura. A quel punto era chiaro che se ci fossero state persone all'interno, come in effetti c'erano, non avrebbero avuto scampo”. L'impiegato ha raccontato dell'arrivo in massa dei vigili del fuoco e delle forze dell'ordine: “Poco dopo sono venuti i carabinieri in Comune per chiederci le generalità dei proprietari della fabbrica. Abbiamo così saputo che erano tutti morti”. L'uomo ha detto infine che la famiglia Cignelli era conosciuta da tutti in paese e che si è sempre occupata di fuochi d'artificio. Anche dal Lazio è stata pronta la mobilitazione. Quattro ambulanze dell'Ares 118, di cui una partita da Montefiascone ed un'altra da Viterbo, sono intervenute subito dopo l'esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio. Oltre ai mezzi, è stato inviato anche un elicottero dell'Ares 118 e da Roma sono partite una tenda Pma ed un punto mobile di rianimazione (Pmr). Inoltre sul posto sono intervenuti anche psicologi per l'assistenza ai familiari delle vittime della tragedia di Castiglione in Teverina. Condividi