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di Eugenio Pierucci Anche i giovani del Partito Socialista si dicono preoccupati per la situazione dei rifiuti in Umbria. Dicono che forse non è ancora emergenza, ma c’è il rischio che possa diventarlo in tempi brevi. Almeno questo è quanto emerso dal recente incontro organizzato sabato scorso, su questo tema, dal loro partito, con la partecipazione di tutti gli amministratori socialisti, compresi quelli che nei loro territori sono più direttamente investiti della questione. Grande condivisione, dunque, con le considerazioni che sono state espresse sul come affrontare “una situazione potenzialmente esplosiva” e sui punti che sono emersi con maggiore chiarezza: “la situazione di un sistema di smaltimento incentrato quasi unicamente sul conferimento in discarica che non permette più di dilazionare nel tempo l'approvazione di un nuovo Piano Regionale dei Rifiuti; la necessità di attuare una politica seria di prevenzione della produzione di rifiuti; di prevedere interventi incentivanti la cosiddetta raccolta differenziata spinta per arrivare in poco tempo all'obiettivo ambizioso ma non impossibile del 60% di differenziazione; il riciclaggio e il riutilizzo come prima forma di smaltimento; l'individuazione di un sistema impiantistico tecnologicamente avanzato e sostenibile, dal punto di vista economico e ambientale, come ultima fase del ciclo di smaltimento”. Una piattaforma, questa, spiegano i giovani socialisti in una loro nota, sulla quale “si sono trovati concordi la grande maggioranza dei presenti, ma soprattutto noi di Generazione Socialista, che su questi punti ci siamo misurati con un documento che ha ricevuto l'apprezzamento di tutti, e che al termine del dibattito ha sicuramente sintetizzato al meglio la posizione soprattutto degli amministratori che nei loro territori più direttamente sono investiti da questo tema: Terni, Orvieto, Spoleto, Gubbio e il nostro giovane Vicesindaco al Comune di Perugia”. Una linea, questa, prudente e sicuramente apprezzabile, soprattutto là dove si solleva la questione del che fare per quanto riguarda l’ultima fase del ciclo dello smaltimento: come si legge è stata evitata con grande accortezza la parola “inceneritore” o “termovalorizzatore” che dir si voglia. Al suo posto si è usata un giro di parole (“l’individuazione di un sistema impiantistico tecnologicamente avanzato e sostenibile”) che può essere adattato per qualsiasi evenienza. Ciò vuol dire che anche i socialisti umbri prima di decidere al riguardo vogliono vedere tutte le carte, vagliare tutte le ipotesi possibili, anche quelle, evidentemente, che escludono il ricorso a tali impianti. Cosa che fa sicuramente onore loro. E’ del resto questa anche la linea che il centro sinistra tutto intero ha finalmente sposato anche in Regione, dopo l’inopportuna fuga in avanti che era stata tentata dal PD quando, in maniera del tutto surrettizia, aveva cercato di introdurre la questione “termovalorizzatori” all’interno del DAP. Ma se così stanno le cose, se per davvero i socialisti umbri si dimostrano interessati alla ricerca della soluzione migliore, quella tecnologicamente ed ecologicamente più compatibile, aperti, dunque al confronto con tutti, allora c’è da chiedersi che senso abbia l’uscita del "giovane vice sindaco socialista di Perugia", Nilo Arcudi, di qualche giorno fa, allorché nell’esternare anch’egli sulla questione rifiuti ipotizzava la costruzione di un termovalizzatore anche nel capoluogo umbro, indicandone perfino la dislocazione nell’area industriale di Sant’Andrea delle Fratte. Per la qualcosa ha immediatamente beccato i vivi rimbrotti di Rifondazione Comunista e non solo. Eppure figurava egli fra i più attenti partecipanti al dibattito che appena poche ore prima aveva impegnato il suo partito e perciò doveva ben sapere che quella parola era considerata tabù, proibita, almeno in questa fase, dalla gran parte dei suoi compagni. Un momento di distrazione? Un lasciarsi prendere la mano dalla foga del momento che può aver spinto la lingua oltre le intenzioni? Ce lo auguriamo, altrimenti dovremmo maliziosamente pensare ad un sasso gettato per vedere l’effetto che fa ed allora sarebbe interessante sapere per conto di chi. Condividi