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Una sala consiliare gremita e tanti argomenti da dibattere. Un'atmosfera che a Narni non si respirava da tanto tempo, anche dalle parti della sinistra. Così, sabato scorso, si è svolta l'assemblea pubblica della sinistra arcobaleno al palazzo comunale. Dopo gli interventi degli esponenti nazionali e regionali delle quattro formazioni politiche promotrici (Stefano Vinti PRC, Libero Paci PdCI, Paolo Arice Verdi, On. Olga d'Antona SD) e dell'A.R.S. (Costantino Pacioni) si sono succeduti numerosi interventi da parte dei presenti. La questione dell'unità della sinistra è stata considerata da tutti un aspetto assodato, quasi un elemento di sfondo su cui poter costruire tante progettualità. Lavoro, ambiente, diritti, partecipazione gli argomenti principali della discussione, ma anche i problemi legati al territorio, prima tra tutte la questione rifiuti. Soddisfatto il coordinamento narnese che vede nell'iniziativa di sabato l'inizio di un percorso programmatico condiviso non solo fra i partiti della sinistra ma anche dalla cittadinanza. Per questo, il prossimo obiettivo della sinistra, è organizzare una fitta serie di incontri pubblici su tematiche strategiche per il territorio, dando vita ad un percorso nuovo che parta totalmente dal popolo della sinistra. leggi la piattaforma integrale de La Sinistra-L'arcobaleno di Narni “PIANGE CIO’ CHE MUTA ANCHE PER FARSI MIGLIORE e come nei parti c’è il dolore ma c’è anche l’allegria e la gioia di prendersi per mano e cominciare un nuovo cammino”. Con queste parole lo scorso 9 dicembre Nichi Vendola chiudeva il suo intervento agli stati generali della sinistra, con la speranza di vedere rinascere in forma nuova un grande movimento di persone unite da un unico senso di collettività. Allo stesso modo,e con lo stesso spirito, quando abbiamo pensato questa iniziativa, eravamo animati dall’entusiasmo di fondare anche nel nostro territorio un movimento capace di dare personificazione, slancio e progetto alle idee di un pensiero politico di cui il mondo ha bisogno, se è vero che tanta cittadinanza vive ancora l’iniquità, l’ingiustizia, la sopraffazione, la violenza, la guerra. Oggi questa determinazione è ancora più forte e si accompagna alla consapevolezza di quanto sia fragile e debole nel nostro paese la democrazia se lasciata alle spire del trasformismo, dell’opportunismo dei voltagabbana, che vendono la loro “lealtà” ora a destra, ora a sinistra, a seconda di come si spostano le loro convenienze. Tenace e responsabile, oltre che leale, è stata invece la tenuta della sinistra in questi mesi del governo Prodi, consapevole di “tenere”, anche quando oggettivamente era difficile, per il bene del Paese e per consentire che le misure più urgenti di risanamento e di trasformazione potessero essere attuate. E’ stata una sinistra matura, responsabile ed indispensabile per affrontare questioni urgenti ma purtroppo, all’oggi, ancora irrisolte. Pensiamo a questioni come il lavoro o l’ambiente. Un modello di sviluppo fondato sulla crescita infinita si regge infatti su una doppia svalorizzazione: del lavoro umano e delle risorse naturali, così da provocare sia rottura degli equilibri sociali che di quelli ambientali, con un intollerabile aumento delle diseguaglianze e insostenibili cambiamenti climatici. Ecco allora che il fondamento del nostro agire politico consiste nel mettere in valore l’ambiente e il lavoro non più come termini incompatibili tra loro ma complementari e indispensabili per un mondo di pace. Ciò comporta innanzitutto alzare la qualità del lavoro, combattere il precariato, modificare gli stili di vita, contrastare la discriminazione verso le donne e verso tutte le minoranze esistenti nel nostro paese, migranti, diversamente abili, svantaggiati di ogni genere. Ciò comporta la difesa e il rinnovamento dello Stato sociale e la progettazione di una società non consumista di un’economia che ponga la cultura del limite nello sfruttamento del pianeta al posto del dogma dello sviluppo, con una strenua difesa e salvaguardia dei beni comuni dell’umanità: acqua, cibo, salute, conoscenza. Non dobbiamo dimenticare, inoltre, di difendere la laicità dello Stato. Abbiamo assistito negli ultimi mesi ad attacchi continui da parte delle autorità ecclesiastiche alle libertà civili fondamentali del nostro paese: legge sull’aborto, diritti per le coppie di fatto, libertà sessuali, libertà della ricerca scientifica. E di fronte ad una genuflessione collettiva di molte forze politiche, comprese alcune del centro sinistra che forse non hanno ancora ben chiara la differenza tra laicità ed ateismo, solamente i partiti che oggi stiamo a rappresentare hanno combattuto affinché fosse garantita l’indipendenza dello Stato. Laicità! Ovvero la rivendicazione dell’autonomia decisionale dello stato a tutela dei diritti e delle libertà di tutti i cittadini abbandonando scelte ispirate da pensieri dogmatici. Noi vogliamo declinare tutto ciò anche nel nostro territorio consapevoli che oggi più che mai il livello locale è interconnesso al livello globale. Come tutti sappiamo, per quanto riguarda la situazione narnese, il processo unitario è stato da subito più difficile. La presenza di Rifondazione Comunista all’opposizione della Giunta Bigaroni in maniera isolata rispetto alle altre forze politiche e sociali di sinistra avrebbe potuto costituire un problema per la costruzione della Sinistra. Eppure, malgrado queste difficoltà iniziali, proprio a testimonianza della volontà unitaria, siamo riusciti a costituire un tavolo permanente formato dai 4 partiti e dall’ARS per cercare di parlare con un’unica voce e questo proprio per poter incidere in maniera più significativa anche sull’agenda politica locale. Insieme stiamo portando avanti proposte e linee politiche, siamo riusciti far sì che le posizioni della sinistra stiano fortemente condizionando il dibattito politico costringendo lo stesso PD a tenerle necessariamente in considerazione e a volte ad abbracciarle: tra tutte il recente problema della gestione dei rifiuti. Anche questa volta, come era già successo con la questione della costruzione della megacentrale, assistiamo ad un’amministrazione del potere inquietante: le decisioni vengono prese ed imposte alla popolazione puntando sul ricatto. All’epoca si voleva imporre la costruzione di un mega impianto di produzione di energia con la minaccia della chiusura delle attività industriali e quindi con la diminuzione dei posti di lavoro, oggi, prospettando un futuro come quello della Campania, ci vogliono imporre la costruzione di inceneritori o meglio, con un termine più rassicurante, dei termovalorizzatori tra l’altro tecnologia ampiamente superata. Ma ciò che deve far riflettere è che puntualmente si vuole cercare di affermare un modello di sviluppo economico ed industriale fortemente centralizzato in cui grandi soggetti, spesso privati, gestendo settori strategici dell’economia e delle attività produttive, riescono a controllare e gestire i territori e garantire il potere ad un sistema politico ormai oligarchico e autoreferenziale. Ma ritornando sulla vicenda dei rifiuti, a Narni, così come in provincia e regione, noi forze di sinistra ed ecologiste, abbiamo rifiutato che la discussione prendesse una piega manichea: inceneritore Si – inceneritore NO. La tecnica è solamente uno strumento e per questo abbiamo preteso che la discussione di fondo si confrontasse sulle idee, sui programmi, sui piani economici e sui sistemi integrati. Noi puntiamo ad modello ispirato alla logica dei “rifiuti zero”: riduzione dei rifiuti alla fonte, ad una spinta raccolta differenziata finalizzata al riutilizzo e solamente a termine di un sistema virtuale così concepito valutare soluzioni alternative al riutilizzo stesso. Ed è questa la linea che, per lo meno qui a Narni, sta prevalendo anche a livello amministrativo. Altro punto che stiamo approfondendo unitariamente è la tematica della partecipazione: nella nuova formulazione delle “assemblee territoriali” stiamo contribuendo in maniera importante e decisiva affinché prevalga concretamente una democrazia partecipativa affiancata a quella rappresentativa, superando lo strumento della delega e realizzando un sistema che crei degli stimoli perché la cittadinanza si senta coinvolta nelle decisioni nel governo e nella gestione della cosa pubblica e così iniziare a sanare definitivamente la distanza che effettivamente esiste tra politica e società. Il primo passo in questa direzione è intanto coinvolgere le giovani generazioni. Spesso veniamo rappresentati come una generazione perduta e senza prospettive. Non si considera però che proprio chi ci ha preceduti ha contribuito a nel prospettarci un futuro peggiore. Voglio ricordare che proprio su di noi ricadrà la responsabilità di risolvere in maniera determinante le questioni fondamentali di cui parlavamo sopra affiancate a problemi quali il diritto alla casa, allo studio, il diritto ad una vita dignitosa. Tuttavia, il fatto che oggi sia stata scelta unitariamene una persona giovane a rappresentare la sinistra narnese è già indice di un cambiamento in atto. Proprio nella convinzione che la partecipazione debba essere l’elemento programmatico fondamentale della sinistra, la nostra volontà è quella di mettere in piedi da subito assemblee aperte a tutti, in cui ciascuno possa dare il proprio contributo. La sintesi che emergerà da queste assemblee non sarà solo il mandato al quale ci dovremmo attenere noi rappresentanti istituzionali, ma l’inizio di un processo di condivisione comune fondato su idee, su progetti ma soprattutto su grandi ideali. Condividi