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“Una prova di grande respiro democratico”, un “fondamentale momento di partecipazione”. La Cgil dell'Umbria commenta così i risultati della consultazione effettuata nel mese di marzo nei luoghi di lavoro e nelle sedi sindacali, tra attivi e pensionati, sull'accordo separato per la riforma del modello contrattuale sottoscritto senza la Cgil. A livello regionale hanno partecipato al voto 72.464 cittadini, di cui 16.686 pensionati e 55.768 attivi (3,5 milioni i votanti a livello nazionale). La consultazione è stata preceduta da una vasta campagna assembleare (982 le assemblee svolte) nella quale sono state spiegate le ragioni del no della Cgil all'accordo siglato da Confindustria con le altre organizzazioni sindacali. Chiarissima l'indicazione emersa dalle urne. I voti contrari all'accordo sono stati infatti 69.904, pari al 97,29%, mentre i voti favorevoli sono stati 1.947, pari al 2,71% (613 le bianche/nulle). Nel dettaglio, in provincia di Terni i voti espressi nella consultazione referendaria sono stati 20.031, di cui 5.641 tra i pensionati e 14.390 tra gli attivi. I contrari all’accordo separato sono stati 19.241 (96,1%), i favorevoli 619 (3,1%). Inoltre, sempre in provincia di Terni, la tornata delle assemblee è stata preceduta da una raccolta di firme nei luoghi di lavoro più significativi, effettuata spontaneamente da oltre 1.300 lavoratori e lavoratrici, con la richiesta a Cgil, Cisl e Uil di Terni di indire appuntamenti unitari per spiegare i contenuti e le ragioni dell’accordo sopracitato. “Richiesta che purtroppo – sottolineano dalla Camera del lavoro – non è stata accolta dalle altre organizzazioni sindacali, spingendo la Cgil a realizzare autonomamente una vasta campagna di informazione e confronto con 334 assemblee in tutta la provincia”. Per quanto riguarda la provincia di Perugia invece i voti espressi sono stati 52.433, di cui 11.045 tra i pensionati e 41.388 tra gli attivi. I contrari all'accordo sono stati 50.663 (97,45%), i favorevoli 1.328 (2,55%). Il numero complessivo di votanti nella provincia, dunque, è stato superiore (unico caso a livello nazionale, insieme alla regione Basilicata) a quello registrato nel 2007 nella consultazione unitaria con Cisl e Uil sul protocollo welfare del 23 luglio. A livello categoriale, il contributo più importante alla consultazione è arrivato dal pubblico impiego, con 15.095 votanti, seguito dal settore edile/legno con 9.365, da quello metalmeccanico con 7.888 e da quello terziario con 6.354. “Questa grande prova di partecipazione democratica – commentano in una nota la Cgil regionale e le due Camere del Lavoro provinciali - testimonia ancora una volta il radicamento popolare della nostra organizzazione e, soprattutto in questo momento di forte crisi, la fiducia riposta nell’azione della Cgil. Intendiamo per questo esprimere il più vivo ringraziamento a quanti hanno contribuito al raggiungimento di questo esaltante obiettivo – continua la nota del sindacato – e invitare tutti a proseguire su questo percorso con una grande partecipazione alla manifestazione nazionale della Cgil che si terrà sabato 4 aprile al Circo Massimo di Roma e per la quale dall'Umbria partiranno 87 autobus e due treni speciali”. Condividi