il popolo.jpg
PERUGIA - Domani, domenica 29 marzo, alle 21, in anteprima nazionale, al Teatro Dei Riuniti di Umbertide la Stagione di Prosa si conclude con il nuovo spettacolo di Filippo Timi, Il Popolo non ha il pane? Diamogli le brioche, le recite proseguiranno, da mercoledì 1 a domenica 5 aprile, al Teatro Morlacchi di Perugia. Protagonisti di questo atteso evento, prodotto da Santo Rocco e Garrincha in collaborazione con il Teatro Stabile dell’Umbria, il Nuovo Teatro Nuovo e Artedanza sono, oltre a Filippo Timi, Lucia Mascino, Luca Pignagnoli, Marina Rocco e Paola Fresa. Timi, poliedrico artista umbro, premio Ubu 2004 come migliore attore under 30, a teatro ha interpretato Orfeo, Danton, Percival, Odino, Satana, Woyzeck, è stato tra gli interpreti dello spettacolo teatrale “Il colore bianco” rappresentato a Torino in occasione delle Olimpiadi della Cultura, è autore e interprete del monologo “La vita bestia”. Ha pubblicato il romanzo "Tuttalpiù muoio", scritto insieme a Edoardo Albinati, "E lasciamole cadere queste stelle", "Peggio che diventare famoso". Al cinema ha interpretato “In memoria di me” di Saverio Costanzo, “Saturno contro” di Ferzan Ozpetek, “I demoni di San Pietroburgo” di Giuliano Montaldo, “Signorina Effe” di Wilma Labate, “Come dio comanda” di Gabriele Salvatores, “Vincere” di Marco Bellocchio. In questa occasione torna al teatro, non solo come attore, ma come autore insieme a Stefania De Santis, con questo testo che si ispira al’Amleto di Shakespeare. “Un poveraccio quando esce fuori di testa si sente RE, un RE quando impazzisce che cosa si può mai immaginare di essere? Un ragazzino viziato… che probabilmente se avesse mai sbirciato nella camera dei genitori, li avrebbe trovati a fare le orge con le fattucchiere di corte e i soldati in divisa… un ragazzino viziato che d’improvviso si sveglia nella notte… inizia a ridere e demolire il mondo… esasperando i meccanismi di potere, desiderio… e brama…. che regolano la natura violenta dell’uomo. Lui, il delfino del re, dalla vetta della piramide, come un giullare, pezzo per pezzo, comincia a smontare, mattone su mattone, la piramide stessa… crollando con essa… “Ed ecco che una notte un’immagine m’arriva furente al cuore. Se io avessi coscienza del mondo… la netta percezione che tutto quello che accade è solo un’eterna ripetizione… mi verrebbe da ridere, amare con la stessa leggerezza di chi calpesta un fiore… uccidere con la stessa frivolezza… violentare con la medesima noncuranza… ma… gli effetti delle azioni si imprimono nella memoria del cuore e nella carne dell’anima… ed ecco che l’abisso arriva alla gola.” Di fronte alla realtà, di fronte a certi irrimediabili eventi, la morte, la perdita di un amore… il cuore e il cervello impazziscono, hanno bisogno di trovare fughe e nuove logiche per non soffrire così tanto. Ridere, è la risposta della coscienza alla tragedia? Ridere il pianto. Ridere la morte. Ridere l’abbandono. Ridere il tradimento. Ridere la follia. Ogni sentimento ha una bocca, e io voglio far ridere la bocca dei sentimenti! Ogni vita è lo specchio della vita. Guardati, disse un giorno Amleto ad Ofelia, guardati in me… come fai a non ridere di te? Insomma, Una commedia. Tra potere, oblio, frivolezze e pazzia. Giovedì 2 aprile, alle 17,30, Filippo Timi incontra il pubblico al teatro Morlacchi, l’iniziativa è coordinata dal prof. Alessandro Tinterri dell’Università degli Studi di Perugia. Per informazioni e prenotazioni ci si può rivolgere telefonicamente, fino al giorno precedente lo spettacolo, presso il Botteghino Telefonico Regionale del Teatro Stabile dell’Umbria, tutti i giorni feriali, dal lunedì al sabato, dalle 16 alle 19, al n°075/57542222. E’ possibile acquistare i biglietti on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it. Condividi