di Nicola Bossi
Si è conclusa l'udienza di oggi. Il processo sulla morte di Meredith Kercher è stato rinviato a domani mattina a partire dalla 10. Sul banco dei testimoni, prima della sospensione è salito Francesco Tavernese, responsabile della sezione universitaria del collegio Onaosi di Perugia; struttura che ha ospitato Raffaele Sollecito dal 2003 al 2005. "Sollecito all'inizio aveva mostrato alcune difficoltà di inserimento. Ma questo è normale, tra le matricole - ha detto il testimone -, che soprattutto all'inizio si sentano spaesati a causa del distacco con la famiglia e del nuovo ambiente universitario". Raffaele era molto silenzioso anche dopo la morte della mamma, secondo l'educatore, "partì per la Puglia senza dire nulla". In compenso però Raffaele vedeva molti film, faceva sport, frequentava le palestre.
La lite tra un uomo e una donna in lingua italiana e poi lo straziante grido di dolore. La scena è stata descritta da un nuovo testimone: Antonella Monacchia, una giovane che vive con i genitori a poche decine di metri dal casolare di via della Pergola. "Ero andata a dormire intorno alle 22 - spiega la donna - quando poi sono stata svegliata da una lite che avveniva tra un uomo e una donna che parlavano in italiano. Poco dopo ho sentito un urlo forte e secco di una donna". La ragazza, sentendo tutto questo trambusto si è affacciata alla finestra, ma non ha intravisto nessuno in strada.
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