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Era stato lo stesso Raffaele Sollecito qualche tempo fa a chiedere la statuetta di Padre Pio che oggi la famiglia, in occasione del suo venticinquesimo compleanno, gli ha fatto arrivare in cella tramite i suoi legali, gli avvocati Marco Brusco e Luca Maori. Al giovane, in carcere dal 6 novembre del 2007 per l'omicidio della studentessa inglese Meredith Kercher, è stato concesso oggi di telefonare alla famiglia, in occasione del suo compleanno. Non ha potuto parlare con il padre, attualmente in viaggio per Perugia in vista dell'udienza di domani davanti alla Corte d'Assise, ma ha potuto salutare gli altri familiari, tra cui anche la zia. Una breve conversazione durante la quale i parenti hanno fatto gli auguri a Raffaele e si sono congratulati con lui per l'esito positivo dell'esame universitario sostenuto martedì nel carcere di Verona. ''Raffaele qualche tempo fa ci aveva chiesto di avere una statuetta di Padre Pio e abbiamo pensato che questa poteva essere l'occasione per fargliela avere'' ha spiegato il padre del giovane, Francesco Sollecito, che potrà abbracciare il figlio soltanto martedì prossimo, durante l'orario di visita al carcere. Egli infatti non può assistere in aula al processo poiché citato come testimone. Condividi