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Soddisfazione è stata espressa dal “Comitato No Tubo” per il successo del convegno tenutosi a Gubbio sabato scorso 21 marzo, al Centro Servizi Santo Spirito, sul tema del Gasdotto appenninico e l’impatto ambientale, economico e sociale che questo provocherebbe nelle aree interessate. In una nota inviata si ringrazia il Forum permanente sull’ambiente di Gubbio e l’amministrazione comunale della città nella figura del sindaco Orfeo Goracci e dell’assessore all’ambiente Lucio Panfili, per le posizioni espresse e l’impegno profuso nell’organizzare il medesimo convegno sul Gasdotto Brindisi-Minerbio. Così come esprime il proprio apprezzamento a tutti i relatori intervenuti, per la completezza e la incisività degli interventi: dai professori Gianni Tamino e Bernardino Ragni, ad Antonella Pulci del WWF Umbria, ad Angelo Giuliani di Arcicaccia Nazionale e l’Onorevole Massimo Vannucci. Il presidente della Provincia di Pesaro-Urbino, Sen. Palmiro Ucchielli, ha inviato una lettera dai contenuti molto chiari al ministero competente e il Presidente della Comunità del Catria e Nerone Gino Traversini ha dato incarico ai legali della CM di predisporre un ricorso al TAR delle Marche, ad Adjuvandum su quello fatto dai comitati. Infine il consigliere Regionale dei Verdi Oliviero Dottorini, ha presentato lunedì 23 marzo un’interrogazione al Consiglio regionale dell’Umbria, chiedendo allo stesso di attivarsi presso il ministero competente al fine di ottenere il rifacimento del progetto e un tracciato sostanzialmente alternativo e meno impattante. Va ricordata anche l’azione dell’Europarlamentare Umberto Guidoni, che la scorsa settimana ha presentato un’interrogazione dai contenuti analoghi al Parlamento Europeo, della quale ha molto parlato la stampa di Umbria e Marche. Infine è stato espresso ringraziamento anche al consigliere provinciale Luca Baldelli, per la forte presa di posizione assunta e la volontà di portare avanti la battaglia in campo istituzionale e per aver affermato che di fronte a proposte palesemente assurde non bisogna farsi intimidire dal clima politico imperante. Dalle relazioni tecniche della Conferenza sono uscite confermate, se non rafforzate, tutte le preoccupazioni legate al gasdotto che il Comitato da anni sta cercando di far conoscere non solo agli abitanti dei comuni lungo il tracciato, ma a tutta l’Umbria e le Marche, viste le implicazioni che un’opera di questa portata potrà avere nelle nostre regioni. Infatti, a detta degli esperti quest’opera, per la valenza ambientale dei territori attraversati e per l’impatto che causerebbe, potrebbe avere ripercussioni ben superiori rispetto a quelle causate dalla TAV, opera dei cui danni ambientali ha ben parlato Paolo Rumiz in un articolo su Repubblica del 22 marzo. Queste preoccupazioni, peraltro, sono già state espresse dai funzionari regionali all’Interno del VIA della Regione Umbria ma, malgrado i loro pareri fortemente negativi, si è voluto dare l’autorizzazione al progetto, scaricando poi al Ministero dell’Ambiente la responsabilità di una decisione finale. Ben differente sarebbe stata fin dall’inizio la decisione finale del Ministero, se le Regioni si fossero opposte al progetto del Gasdotto. Dalla conferenza è uscita rafforzata la volontà di portare avanti questa azione lavorando assieme, Cittadini, Amministrazioni, Comitati, Associazioni. “Il Comitato – si legge nel comunicato - continuerà a chiedere alle Regioni Umbria e Marche di intraprendere atti di carattere sia formale (revisione delle delibere) che politico che convincano e inducano il Ministero dell’Ambiente della necessità di rivedere l’intero progetto, fornendo progetti alternativi, come previsto dalle leggi. Il Comitato interregionale No Tubo continuerà a tenere alta l’attenzione su questo progetto, cercando di diffondere a tutti i livelli la coscienza di come la realizzazione di questo contestato progetto potrebbe distruggere per sempre una delle zone più belle ed integre del “Bel Paese”, o di ciò che ne resta.” Condividi