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La Giunta regionale dell’Umbria, su proposta dell’assessore Lamberto Bottini, ha approvato un “Piano straordinario di contenimento della specie cinghiale” che prevede, nell’imminenza della stagione agricola più fruttuosa, giugno-settembre prossimi, l’abbattimento di un numero consistente di esemplari di una specie la cui presenza, sempre più invasiva negli ultimi anni, sta diventando insostenibile per i danni ambientali, all’economia agricola e alle finanze pubbliche, in taluni casi critica per la stessa sicurezza di cose e incolumità delle persone. Secondo i dati dell’Osservatorio faunistico regionale esisterebbe in Umbria, dopo il prelievo effettuato durante la trascorsa stagione venatoria del 2008/9, ancora un “surplus” di circa 14mila cinghiali, ed è stato calcolato che i danni all’agricoltura siano dovuti al 90% all’azione di questa specie. Di conseguenza l’ammontare dei rimborsi che la Regione è chiamata a pagare ha subito, anch’esso, nell’ultimo triennio una notevole impennata. “Ci troviamo – ha detto l’assessore Bottini – di fronte ad una situazione che richiede interventi immediati ed efficaci, in grado di ricondurre i danni causati dai cinghiali e il livello dei relativi rimborsi a quantitativi sostenibili per l’economia agricola e il bilancio della Regione, di rendere sostenibile la popolazione di questa specie e di tenere in equilibrio gli interessi venatori ed agricoli”. Il Piano sarà trasmesso alle Province per la programmazione e l’attuazione degli interventi necessari. Sarà coinvolto il maggior numero di operatori, in modo tale da garantire la massima efficacia dell’intervento. Tra i metodi di prelievo e contenimento è esclusa la battuta. Gli interventi, che dovranno essere compatibili con i Piani provinciali di controllo e gestione del territorio, dovranno essere completati entro il 31 maggio prossimo. Condividi