di Nicola Bossi
Maurizio Ronconi, uno dei leader storici dell'Udc, spiega ad Umbrialeft i motivi della rottura con il centrodestra, nonostante l'accordo su Perugia.
"Non ci siamo presentati - spiega Maurizio Ronconi - alla sede della Pdl di via Fani sabato scorso per un motivo semplice: il mancato accordo con la Pdl sul candidato Sandra Monacelli a Gualdo Tadino. Sandra non è soltanto il commissario regionale dell'Udc ma è anche il miglior candidato per una certa area a Gualdo. Loro insistono su un candidato alternativo e noi abbiamo chiuso la trattativa. Ieri sera c'è stato un coordinamento regionale che ha confermato la candidatura di Sandra Monacelli: noi andiamo avanti".
Questa situazione ha bloccato anche gli eventuali accordi per le province di Terni e Perugia?
"Ovviamente sì. Al momento siamo orientati ad andare per conto nostro nella corsa per le due province. Abbiamo uomini in grado di rappresentare bene gli umbri e quindi non temiamo il centrodestra e il centrosinistra".
Dunque resta sul tavolo Pdl e Udc soltanto la pratica risolta di Perugia con Pino Sbrenna candidato comune che ripropone lo schema della fu Casa della Libertà?
"Per il momento sì. Ma non è certamente un accordo da poco. Perugia rappresenta il maggior comune dell'Umbria: un terzo dell'elettorato. Rivendico di aver contattato e convinto Sbrenna a mettersi in campo per questa grande sfida".
Contatti con il Pd: a Foligno e Spoleto a che punto stanno le trattative?
"Ma quali trattive? Con il Pd non ci sono mai state né a Spoleto né a Foligno. L'Udc è una forza seria che porta avanti un progetto di Unione di Centro e che in Umbria vuole a tutti i costi la discontinuità con il passato".
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