nichi vendola.jpg
A sinistra si è aperto ''un cantiere'' con l'auspicio che ''non abbia il torcicollo, che non sia fissato con le vicende mitologiche del passato ma che abbia curiosità del futuro''. Il leader del Movimento per la sinistra Nichi Vendola, intervenendo stamani a Faccia a faccia su Radio3, ha illustrato il programma della lista Sinistra e libertà della quale fanno parte anche Socialisti, Sinistra democratica e Verdi. Un percorso diverso da quello della sinistra che ha definito ''identitaria e radicale''. ''Non voglio vivere in una catacomba ideologica - ha detto Vendola - voglio vivere nella società, capire cosa sta cambiando nel mondo del lavoro, nelle città, nel cuore delle giovani generazioni. Confrontarmi con la vita viva piuttosto che seppellirmi in un sepolcro di mitologie''. ''Chiederemo a tante storie, a tante narrazioni, soprattutto a chi non è stato dentro il circuito della militanza - ha spiegato - di fare un cammino insieme, di costruire la sinistra, di farlo come se fossimo dentro una nuova aurora. Quando la sinistra viene penalizzata così duramente - ha sottolineato Vendola ricordando la debacle alle ultime elezioni politiche - c'è una ragione: e la ragione è che le vicende della sinistra nell'ultimo governo Prodi hanno dato un riflesso che era molto parente della nozione di casta. Siamo apparsi - ha precisato - un pezzettino di casta, anche nella vicenda della Sinistra arcobaleno, come la somma di ceti politici. Insomma era di più un impegno per la sopravvivenza, così appariva, che non un impegno per la costruzione di un percorso nuovo. Ahimè, il fatto che la sinistra è così debole è qualcosa che si sente perché il prezzo non lo paga la sinistra. Il prezzo lo sta pagando il Paese''. Sinistra e libertà, per Vendola, ''non è un partito, è un partire. Abbiamo bisogno di partire - ha aggiunto - e in mezzo a questa vicenda ci sono io, che sono stato un costruttore, un fondatore di Rifondazione comunista, ci sono i socialisti, coloro che vengono dall'esperienza di Sinistra democratica, ci sono i Verdi, cioè storie che ci dicono che oggi le antiche dispute ideologiche, cioè tra radicali e riformisti, lasciano il tempo che trovano. Oggi tutti quanti - ha concluso Vendola - siamo chiamati, come bambini, a misurarci con un mondo nuovo, come se dovessimo davvero ricostruire le parole, ritrovare il vocabolario, rimettere insieme le forze per scoprire che c'è sotto questo cielo delle destre''. Condividi