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ROMA - Scorrendo i faldoni pubblicati da Montecitorio e Palazzo Madama, ci si imbatte in tante curiosità, se proprio le si vuole definire così. Si prenda il caso di Massimo Nicolucci, napoletano Pdl. Risulta nel consiglio di amministrazione de "Il Domenicale" di Dell'Utri, proprietario di un'Alfa 147, una Multipla, una Yamaha e di un box auto e ha dichiarato 215 euro. Gli spetta come minimo il bunus faliglia. Per alcuni la miseria è ancora più nera, come al Senato Barbara Contini (Pdl) e Mirella Giai (Udc), che hanno dichiarato reddito zero nel 2007, poco meglio se la cava alla Camera la new entry berlusconiana Nunzia De Girolamo che da assistente universitaria si era fermata a 5.899 euro. Provvidenziale per tutti loro, dunque, l'elezione dell'anno scorso. A quota "0" risulta anche il ministro degli Esteri Frattini, ma solo perché nel 2007 era commissario Ue e non faceva dichiarazione in Italia. E che dire di Elio Vittorio Belcastro, Mpa, che ha dichiarato poco di più (9 mila euro) ma vanta 9 proprietà tra terreni e fabbricati, 4 auto e il 50% di uno studio legale associato? E del leghista Luciano Dussin, 22 mila euro, ma con Bmw, Volkswagen, Alfa spider, Mercedes e moto Bmw? Cose che succedono. Come può succedere che Nicola Cosentino, sottosegretario all'Economia Pdl, chiamato in causa nei mesi scorsi da pentiti di Camorra, risulti proprietario e comproprietario di 84 immobili tra Casal di Principe (suo paese di origine), Aversa, Gaeta, Roma e Caserta e di tre auto. Condividi