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PERUGIA - Giovedi' 26 marzo alle ore 21 presso il Teatro della Concordia di Monte Castello di Vibio, in Umbria, il piu' piccolo del mondo, nell'ambito dei corsi dell'Unitre locale, si svolgera' un incontro dibattito dal titolo: ''Aldo Moro: la memoria negata'': relatori saranno Maria Fida e Luca Moro. La mattina del 16 marzo 1978, in via Fani a Roma, le Brigate rosse sequestrarono Aldo Moro, dopo aver massacrato gli uomini della sua scorta. E' necessario ricordare i loro nomi per non dimenticare tutti coloro che hanno dato la vita per lo Stato: Domenico Ricci, Oreste Leopardi, Giulio Rivera, Raffaele Jozzino, Francesco Zizzi. Dopo cinquantacinque giorni, il 9 maggio, poco dopo le 10, il suo corpo senza vita fu ritrovato nel bagagliaio di una Renault 4 rossa, parcheggiata in via Caetani. Maria Fida, la primogenita di Aldo Moro, così ricorda quei tragici giorni: ''Quando sequestrarono papa' Luca, mio figlio, aveva solo due anni. La settimana prima di quel maledetto 16 marzo, passai tutte le notti a piangere. Senza sapere un perche'. Avevo il presentimento che stesse accadendo qualcosa di catastrofico, di irreparabile''. Maria Fida - e' detto in una nota - si e' sempre impegnata perche' il ricordo di papa' Aldo non sbiadisca: sembra incredibile poter dimenticare certe persone di elevato spessore politico ma soprattutto umano, eppure accade. Fiumi di inchiostro si sprecano all'inizio, ma poi con il passar del tempo, il ricordo e' affidato solo ai familiari. Anche Luca Moro, nipote di Aldo, ha scelto di ricordare quel nonno cosi' celebre, cosi' eroico, eppure cosi' ingombrante. Quell'uomo che nelle sue lettere dalla prigionia scriveva all'allora bambino Luca, quasi riconoscesse in lui quel futuro che di li' a poco gli sarebbe stato tolto per sempre. Lui ha scelto, infatti di mettere in musica le parole di quell'uomo a lui tanto caro. Parole di liberta', di perdono, parole che hanno insegnato e che hanno fatto la storia, sono divenute cosi' un blues struggente che celebra la memoria. Il titolo del brano realizzato dal giovane musicista e' ''Se ci fosse luce''. Esso e' una vera e propria trasposizione in musica delle frasi ricche di contenuti gravi pronunciate da nonno Aldo lungo la sua esperienza di uomo e di politico. L'ingresso e' libero, ma sono necessarie le prenotazioni. Condividi