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PERUGIA - Anche le forze di lavoro erano sensibilmente aumentate (395.000, +10.000) sia per la maggior partecipazione attiva della popolazione autoctona - le non forze di lavoro in età attiva scendevano da 180.000 a 177.000 - sia per l’afflusso di forze di lavoro immigrate. Il tasso di attività era così salito di un punto al 68,7%, risultando ora di solo un punto più contenuto della media del nord. La crescita aveva riguardato più le donne (+da 168.000 a 175.000) che gli uomini (da 216.000 a 220.000). Per gli uomini il tasso di attività era aumentato di 6 decimi raggiungendo il 76,5% in linea con la media del centro (76,6%) e a 2 punti da quella del nord (78,5%); per le donne quest’indicatore si ers portato al 61% (+1,3 punti) superando la media del nord del paese (60,7%). Date le dinamiche delle forze di lavoro e dell’occupazione il numero delle persone in cerca di lavoro era aumentato di 1.000 unità attestandosi a quota 19.000; tale variazione aveva comportato una lieve crescita del tasso di disoccupazione che si era attestato al 4,8% (+ 2 decimi), un valore che risulta, tuttavia, più vicino alla media del nord (3,9%) che a quella del centro (6,1%). La lieve crescita aveva riguardato esclusivamente gli uomini (da 6.000 a 7.000); ne era seguito un incremento di mezzo punto del tasso di disoccupazione maschile che al 3,2% però risultava di soli 3 decimi superiore alla media del nord del paese (quella del centro ers del 4,6%). La disoccupazione femminile ers rimasta invariata a quota 12.000 che rappresentava il 62,6% della disoccupazione regionale; a tale livello corrispondeva un tasso del 6,8% (- un decimo) che risultava notevolmente inferiore alla media del centro (8,2%) registrando un gap di 1,6 punti dalla media del nord del paese (5,2%). Condividi