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PERUGIA - Considerando i 12 mesi nel complesso, il 2008 continua, tuttavia, a risultare positivo per il nostro mercato del lavoro anche se molto meno di quanto si poteva immaginare dai dati del primo semestre. Rispetto al 2007, l’occupazione regionale era aumentata di 9.000 unità raggiungendo quota 376.000. L’incremento in termini percentuali è stato del 2,4%, un valore che sebbene inferiore a quello del biennio precedente era tra i più elevati del paese nonché ben superiore a quello medio della ripartizione di appartenenza (1,5%). Il tasso di occupazione regionale si era così portato al 65,4%, un valore di 8 decimi di punto superiore al 2007 e più vicino a quello del nord (66,9%) che a quello del centro (62,8%). A beneficiare della crescita erano stati entrambi i sessi. L’occupazione maschile – invariata a livello nazionale - è salita aumentata dell’1,2% (+3.000) portandosi a 213.000 unità; il relativo tasso è salito al 74,1% (+0,4 punti rispetto al 2007), un valore superiore rispetto la media del centro (73,1%) e a circa 2 punti da quella del nord (76,2%). La crescita dell’occupazione femminile è stata ancor più marcata sia in termini assoluti (+6.000) che percentuali (+4,1%, quasi 2 punti in più della media del centro nord). In media le donne occupate nel 2008 erano 163.000 unità, pari al 56,8% della popolazione femminile residente in età da lavoro. Rispetto al 2007 quest’indicatore è aumentato di 1,3 punti e risulta sensibilmente superiore a quello medio del centro (51,8%) registrando un gap di soli 7 decimi da quello del nord (57,5%). Contrariamente al 2007, nonostante l’ultima parte dell’anno, non si è assistito ad una sostituzione di lavoro autonomo con lavoro alle dipendenze, ma entrambe hanno registrato un incremento significativo. L’occupazione alle dipendenze era al massimo storico di 278.000 (+4.000, +1,6%); l’occupazione autonoma era risalita a quota 98.000 (+5.000, +4,8%) fino a rappresentare il 26% dell’occupazione regionale. Questa tendenza si registrava solo per le donne (+5.000 alle dipendenze e + 1.000 autonoma); per l’occupazione, maschile, invece, si ha una lieve riduzione dell’occupazione alle dipendenze (-1.000) ed una crescita di quella autonoma (+4.000). A produrre occupazione aggiuntiva erano le costruzioni (+3.000, ora 35.000), l’agricoltura (+3.000, ora 14.000) e soprattutto il terziario extracommerciale (+5.000, 187.000); stabile l’occupazione nell’industria in senso stretto (86.000) ed in flessione, invece quella del commercio (-2.000, ora 54.000). La crescita dei servizi extracommerciali aveva interessato esclusivamente le donne (+6.000), quella delle costruzioni e dell’agricoltura principalmente gli uomini (rispettivamente +3.000 e +2.000); la flessione dell’occupazione nel comparto del commercio aveva invece interessato esclusivamente le donne (-4.000). Da sottolineare, infine, che all’interno del manifatturiero si era registrata una lieve sostituzione di occupazione maschile con occupazione femminile. Condividi