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di Isabella Rossi “Quello che si poteva è stato fatto. Il rumore, purtroppo non è stato sconfitto ed anzi è destinato ad aumentare quando anche i paliativi antirumore termineranno la loro efficacia.” Queste le parole di Franco Zaffini, consigliere regionale di An e portavoce del Comitato Danneggiati dal Rumore del Minimetrò, ieri sera all’assemblea generale che si è tenuta al Centro La Piramide di Madonna Alta. Nella sala gremita di persone, molte delle quali costrette a rimanere in piedi, aleggia un senso di sconfitta anche se non di rassegnazione. “Cosa possiamo fare, ora?” E’ la domanda che serpeggia sui volti e che qualcuno ha addirittura il coraggio di formulare. Pressione, soltanto, pressione sull’opinione pubblica e naturalmente agire per vie legali secondo il presidente Ingegner Paparelli e gli altri relatori che gli siedono accanto. “I presidi delle scuole dove vanno i nostri figli hanno il dovere di tutelarli. Il comandante dei vigili ha il dovere di tutela verso la cittadinanza. Occorre farsi sentire da questi signori”, chiarisce Zaffini, “affinché operino correttamente. Ma non si escludono azioni dimostrative pacifiche”. “Il Minimetrò una risposta sbagliata ad un problema serio, perché l’inquinamento di polveri sottili a Perugia è reale” afferma l’avvocato Urbano Barelli, presidente della sezione di Perugia di Italia Nostra. “Il problema del rumore è un problema che deve essere risolto” prosegue Barelli, “ma ce ne sono altri di non minor portata come quello della sicurezza. E poi ancora la questione dei costi di gestione del Minimetrò.” I costi complessivi dell’opera, dunque, si aggirerebbero intorno ai 450 milioni di Euro in trent’anni, considerando una previsione giornaliera di circa 15.300 utenti al giorno. Secondo le stesse stime un 10% sarebbero i cosiddetti utenti di vicinato, il 50% utenti che arrivano con mezzi pubblici e il 40% utenti che raggiungono le stazioni in auto. “Ecco perché” secondo il presidente dalla sezione perugina di Italia nostra “nel caso del Minimetrò non si può parlare di mobilità alternativa. L’inquinamento che verrà creato convogliando forzatamente il traffico nella zona di Pian di Massiano per creare l’utenza del Minimetrò, è consistente, mentre nessun contributo viene dato alla risoluzione dei problemi di traffico di Perugia.” Solidarietà anche da parte di Emma Contarini di Legambiente di Perugia. “L’inquinamento aucistico è una delle problematiche più difficile e quindi Legambiente non poteva esimersi dal garantire il suo appoggio al comitato dei danneggiati.” Ma qualcuno non ci sta e una voce fuoricampo grida: “Ma dove eravate prima, voi ambientalisti? Perché vi fate vedere solo adesso?” Un po’di imbarazzo e qualche sorriso dal tavoli dei relatori. “Siamo solo volontari abbiamo altri impegni oltre questo.” Afferma Barelli. L’avvocato Ottaviano Soriani illustra le azioni possibili da un punto di vista legale. Cause risarcitorie o inibitorie. Occorre mettere insieme quelli che sono accomunati dallo stesso danno, cioè dalla stessa intensità di rumore. Perché è ormai chiaro, secondo anche il parere dei tecnici presenti alla riunione, pur variando da punto a punto e nonostante la notevole riduzione che c’è stata negli ultimi tempi, la pressione sonora lungo il tracciato è oltre i limiti, come accertato anche nelle ultime rilevazioni effettuate in contemporanea- stesso punto, stesso orario - dai tecnici del Co.Da.Mi e dai tecnici Arpa. Condividi