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Passi che lo dicano gli avversari, od anche che alla cosa facciano cenno i “comunisti” di Rifondazione che, si sa, sono insofferenti e non sopportano l’atteggiamento di sufficienza che il Pd di Terni (ma anche altrove non è che le cose vadano diversamente)continua a dimostrare nei confronti dei partiti della coalizione che ha sin qui governato la città e la provincia, oltre che la regione, ma che adesso queste stesse cose le dica apertamente il massimo dirigente dei democratici locali lascia veramente stupefatti. E sì, perché le parole che mette in bocca a Giorgio Finocchio il Giornale dell’Umbria, che pubblica stamani una sua intervista avente come oggetto le diatribe scoppiate in seno al partito per la scelta dei candidati, colpiscono per davvero e non possono passare inosservate. Finocchio parla, infatti, del tradimento di una mediazione sulle primarie (la proposta di Montagnoli all’ultima assemblea, ndr) che era stata raggiunta a che poi è stata fatta saltare, anche se a suo parere “consentiva di andare avanti con una competizione democratica, dava la possibilità alla coalizione di partecipare, dava la possibilità di tenere insieme la stessa coalizione e di legittimare i candidati con un processo democratico”. Come mai è accaduto questo? Anche al riguardo Finocchio è stato esplicito nell’addossare le responsabilità, indicando in modo inequivocabile la componente ex Margherita, sostenendo che “Lo spettacolo dato all’ultima assemblea provinciale è poco dignitoso per un partito. Se si rimette in discussione quello che è stato legittimamente votato ne va della dignità e dell’autorevolezza del Pd e di noi dirigenti”. “Non è possibile – e qui viene l’affondo più impietoso nei confronti di quella componente – che bande organizzate sequestrino il partito”. E ci fermiamo qui per carità di patria, notando comunque che se tali pesantissime affermazioni escono da una bocca così autorevole, pronunciate da un dirigente che non è tenero neppure nei confronti delle intromissioni romane (cite>Terni è una città capoluogo di provincia, non può essere ridotta a un quartiere schiacciato tra la Valnerina e Viterbo) e riconosce come il Pd sia ancora la sommatoria non riuscita di due diverse componenti, quella ex Dc e quella ex Pci, che non si sono fuse e continuano perciò a muoversi ognuna secondo la propria logica, allora è per davvero difficile, se non impossibile, che non vi siano ripercussioni. Condividi