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di Nicola Bossi I protagonisti "pubblici" di Appaltopoli - l'inchiesta sugli appalti della Provincia pilotati ad imprese amiche da dirigenti compiacenti - torneranno a lavorare in Provincia dal prossimo 1 aprile. Non si tratta ovviamente di un "pesce d'aprile" ma un atto, considerato dall'amministrazione, dovuto finchè non sarà formalizzato o il rinvio a giudizio (in questo caso potranno essere di nuovo sospesi) o pure il definitivamente scagionamento dalle accuse che sono state formulate dal Pm Manuela Comodi. I dirigenti e funzionari finiti nel mirino prima aveva fatto una richiesta scritta per entrare in servizio, poi hanno dovuto aspettare il voto della Giunta che formulerà a breve una delibera di reintegro. Soltanto due assessori hanno votato contro questo ritorno: l'assessore Giuliano Granocchia (prc) e Antonini (pd). Molti comunque i distinguo come quello del vice-presidente Palmiro Giovagnola che ha votato sì soltanto perchè la legge, in questi casi, lo permette fino al rinvio a giudizio. Dal 1° aprile dunque gli imputati che hanno effettuato anche un periodo di detenzione o di arresti domicialiari torneranno a lavorare in Provincia. Non prenderanno però il posto dal quale sono stati rimossi: per i dirigenti si dovranno creare degli staff nuovi di lavoro e di competenze. E questo risulta essere un altro problema per la Provincia che deve inventarsi nuove strutture, anche se di contro-voglia. Condividi