comunità montana amerino.jpg
Il Segretario Reg.le Autonomie Locali Fabio Cesarini Il Segretario Generale Ubaldo Pascolini PERUGIA - La CISL FP Regionale invita la Regione, L’Assessore Riommi a convocare le organizzazioni sindacali sulle problematiche riguardanti le Comunità Montane – Riforma del Sistema Pubblico Endoregionale. La Legge Finanziaria 2008 ha disposto che le Regioni, al fine di concorrere agli obiettivi di contenimento della spesa pubblica, provvedano con proprie leggi al riordino della disciplina delle Comunità Montane. La Regione dell’Umbria, con propria legge n. 24/2007, ha ottemperato a tale obbligo modificando la precedente legge n. 18/2003 ed ha ridotto le Comunità Montane da nove a cinque. Con una serie di decreti del Presidente della G.R., sono state pertanto costituite le seguenti Comunità Montane: Umbria Nord; Subasio e Monti Martani; Trasimeno; Narnese-Amerino-Tuderte; Valnerina. Tali decreti hanno imposto ai nuovi soggetti giuridici l’adozione di atti burocratici e politici che hanno determinato un vero e proprio caos amministrativo-politico. La Regione nel caso specifico, ha dimostrato notevoli difficoltà nel gestire l’attuazione della riforma, sottovalutando l’impatto che la riforma stessa avrebbe avuto nei confronti degli organi politici e degli uffici. Inoltre la drastica riduzione del fondo ordinario delle Comunità Montane, il taglio previsto dalla Finanziaria 2008 e dal Decreto Brunetta, determinerà a breve sul territorio gravi conseguenze. Non solo comprometterà l’operazione di riordino, ma provocherà nella maggior parte dei casi, generalizzate procedure di dissesto e un aumento della spesa pubblica, che Stato e Regioni saranno chiamati ad affrontare con gravi e numerose implicazioni, inclusa la necessità di ricollocazione dei dipendenti pubblici e del restante personale operaio con contratto privatistico. Evidenti saranno le difficoltà inerenti la predisposizione del Bilancio 2009. Forse sarebbe stato opportuno aver nominato un commissario ad acta per traghettare le vecchie Comunità verso i nuovi Enti. Si è voluto far credere che, diminuendo il numero delle Comunità Montane da 9 a 5, si fosse realizzato un risparmio che avrebbe garantito per le rimanenti, la certezza della copertura finanziaria. Purtroppo si sta verificando che le nuove Comunità Montane hanno problemi per far quadrare i loro bilanci contrariamente a quanto assicurato dalla Regione Umbria. Sarebbe opportuno che, se le Comunità Montane devono continuare ad esistere, devono essere dotate di strumenti idonei sia in termini finanziari che in termini di competenze istituzionali allargate (A.T.I., Consorzi di Bonifica, Aziende pluriservizi). Si auspica un incontro urgente con l’Assessore regionale Vincenzo Riommi, che da tempo è stato richiesto a nome di CGIL – CISL – UIL della Pubblica Amministrazione, ma che a tutt’oggi, l’Assessore Regionale non ha dato risposta, al fine di derimere i numerosi problemi che gli operatori pubblici e privati ed i cittadini vivono, a disagio della mancata attuazione della legge regionale di riforma delle Comunità Montane e degli ATI. Condividi