amanda knox.jpg
PERUGIA - Nuova udienza, stamani davanti alla Corte d'assise di Perugia, del processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox accusati dell'omicidio di Meredith Kercher. In programma stamani le deposizioni di alcuni investigatori della polizia che si occuparono dei computer sequestrati nell'ambito dell'indagine. Entrambi gli imputati sono in aula. DOCENTE DI ITALIANO: AMANDA SPERAVA DI DISTRARSI FACENDO SPESE Il lunedì successivo all'omicidio di Meredith Kercher l'imputata Amanda Knox era "preoccupata, confusa e sperava nell'arrivo della madre" a Perugia "per distrarsi facendo spese". Lo scrisse lei stessa in un tema consegnato ad Antonella Negri, docente di italiano all'Università per stranieri del capoluogo umbro, che ha testimoniato stamani La professoressa aveva tra i suoi allievi anche la giovane americana. Il 5 novembre del 2007 la Negri fece scrivere loro, come tema, una lettera alla madre con le proprie emozioni. All'inizio della lezione la docente ha detto di avere fatto un breve accenno all'omicidio Kercher. "Vidi in Amanda - ha aggiunto - una reazione di sconforto. Si appoggiò sul banco con la testa e le braccia". La Negri ha definito Amanda studentessa "diligente e partecipativa". IN AULA IMMAGINI FILM 'IL FAVOLOSO MONDO AMELIE' Le immagini del film "Il favoloso mondo di Amelie" sono state proposte durante la deposizione dell'assistente della polizia postale Marco Trotta che si è occupato dell'esame dei computer sequestrati nel corso delle indagini e ha ricostruito anche con un video il lavoro svolto. Sollecito, proclamandosi estraneo al delitto, ha sostenuto di essere stato a casa propria mentre la Kercher veniva uccisa in via della Pergola e di avere visto "Il favoloso mondo di Amelie". Secondo l'investigatore il file relativo al film venne caricato da Internet il 29 ottobre del 2007. La sera del primo novembre, quella dell'omicidio, alle 18.27 venne mandato in esecuzione - ha riferito Trotta - il programma per la sua visione. La successiva interazione è stata rilevata alle 21.10. Secondo l'investigatore a quell'ora cioé venne compiuta sul file un'operazione che non è stata però identificata meglio (non significa comunque necessariamente la fine della visione del filmato). La successiva interazione è stata invece individuata alla 5.32 della mattina successiva. 'PRESA A SCAPPELLOTTI' Ieri Amanda aveva reso una dichiarazione spontanea parlando dell'"insistenza aggressivissima sul messaggio ricevuto da Patrick", sostenendo inoltre di avere ricevuto "scappellotti sulla testa" Al termine il pubblico ministero aveva chiesto e ottenuto dai giudici la trasmissione del verbale per verificare eventuali reati che dovessero emergere dalla versione della giovane americana. Un provvedimento sollecitato anche dalla difesa della stessa Knox. La Knox si e' espressa in italiano, senza interprete. "I testimoni stanno negando dei fatti" aveva sostenuto Amanda, spiegando che invece questi sono per lei importanti e dicendo di avere "ripetuto per ore, ore e ore la stessa versione". Poi riguardo al messaggio ricevuto da Lumumba aveva affermato di essere stata "chiamata stupida bugiarda". Nella sua dichiarazione la Knox aveva affermato che una delle interpreti presenti in questura, Anna Donnino, le aveva detto che "aveva subito un trauma", invitandola a "provare a ricordare qualcos'altro". La Knox aveva infine fatto riferimento agli "scappellotti sulla testa" ricevuti. "Li ho ricevuti - ha concluso - è vero... scusate". INTERPRETE, CHOC AMANDA QUANDO VIDE SMS LUMUMBA Quando ad Amanda Knox la polizia mostrò il messaggio sms inviato a Patrick Lumumba ebbe "un vero e proprio choc emotivo" portandosi le mani alle orecchie e scuotendo la testa. Lo ha detto Anna Donnino, interprete presso la questura di Perugia, testimoniando nel processo per l'omicidio di Meredith Kercher. "Venne interrotto il verbale e quando ad Amanda venne chiesto se voleva un legale, lei rispose di no" ha aggiunto. Riferendosi a Lumumba la Knox - ha spiegato l'interprete - ripeteva "é stato lui, è cattivo". Il musicista congolese venne arrestato in base alle accuse dell'americana ma è stato poi completamente prosciolto perché estraneo al delitto ed ora é parte civile nei confronti dell'imputata per il reato di calunnia. La Donnino ha riferito che il messaggio venne mostrato ad Amanda quando gli investigatori le chiesero di chiarire perché non fosse andata al lavoro quella sera nel locale di Lumumba. L'interprete ha poi spiegato che la Knox non subì alcun maltrattamento in questura e rese volontariamente le spontanee dichiarazioni alla polizia nelle quali confermava sostanzialmente la sua presenza nella casa del delitto e le accuse a Lumumba. E riguardo alle 600 lettere inviate e ricevute dall'americana in carcere, l'interprete ha definito Amanda "abile scrittrice". "Le piace molto scrivere - ha aggiunto - anche dieci pagine per volta". SOLLECITO, CAMMINAI SCALZO IN QUESTURA E IN STRADA "Ho camminato scalzo in questura e in strada. Nessuno mi ha dato un paio di scarpe": Raffaele Sollecito lo ha ribadito in una dichiarazione spontanea davanti alla Corte d'assise riferendosi alla notte in cui venne fermato dalla polizia per l'omicidio di Meredith Kercher. Il giovane pugliese ha spiegato di avere voluto così replicare alla deposizione dell'ispettore dello Sco Daniele Moscatelli il quale aveva riferito che l'imputato non aveva mai chiesto di interrompere il verbale per chiamare un avvocato e "venne messo a suo agio". "Non ho potuto avvisare mio padre e l'avvocato. Mi venne impedito di telefonare" ha replicato Sollecito. "Sono rimasto senza scarpe - ha aggiunto - dalla chiusura del verbale fino a quando andammo a casa mia per un sopralluogo". Le calzature indossate dal giovane vennero sequestrate dalla polizia per un confronto con alcune impronte individuate nella casa del delitto. CHIESTO SOPRALLUOGO IN CASA DELITTO Un sopralluogo nella casa dove venne uccisa Meredith Kercher da parte della Corte d'assise di Perugia è stato chiesto dai difensori di Raffaele Sollecito. A formalizzare l'istanza è stato l'avvocato Luca Maori. Alla richiesta si sono associati tutte le parti. La Corte si è riservata di decidere. Respinta invece la richiesta di dissequestro della casa. Il dissequestro della casa dove fu uccisa Meredith Kercher è stato chiesto alla Corte d'assise di Perugia dalla proprietaria dell'abitazione, costituita parte civile nel processo a Raffaele Sollecito e ad Amanda Knox. I giudici si sono riservati di decidere dopo avere ascoltato tutte le parti. L'avvocato Letizia Magnini, legale della proprietaria dell'appartamento, ha motivato il provvedimento con il venire meno delle esigenze probatorie. "Agli atti - ha spiegato - ci sono le foto e i filmati della scientifica. Dopo l'intrusione del febbraio scorso la scena del crimine è poi ormai alterata". 600 LETTERE SCRITTE E RICEVUTE DA AMANDA IN CARCERE Sono oltre 600 le lettere scritte e ricevute da Amanda Knox dal carcere di Perugia dal momento dell'arresto alla primavera scorsa. Un particolare emerso dalla deposizione davanti alla Corte d'assise di Aida Colantone, interprete del ministero dell'Interno che si è occupata dell'indagine sull'omicidio di Meredith Kercher. Le lettere - ha detto - erano state inviate a parenti ed amici negli Usa ma non contenevano particolari ritenuti determinanti per l'inchiesta. "Anche perché - ha spiegato la Colantone - emergeva da esse che la Knox immaginava di essere intercettata". L'interprete ha parlato anche di una e-mail inviata dalla Knox a 25 conoscenti la notte del 4 novembre. "In essa - ha affermato - raccontava in maniera rigorosa quanto successo in quei giorni". La Colantone ha poi descritto l'atteggiamento di Amanda durante un sopralluogo nella casa del delitto: "cominciò a tremare e poi la vidi piangere". "Dopo un interrogatorio in questura - ha aggiunto - ricordo di averla notata in una sala d'attesa, sola. Bianca in volto e con gli occhi chiusi, con il capo reclinato. Aveva un segno rosso sul collo". Dell'atteggiamento della Knox in questura ha parlato anche l'assistente Fabio D'Astolto che svolse il ruolo di interprete per la sua conoscenza dell'inglese. "Sembrava tranquilla - ha spiegato - come se non fosse successo nulla. Con Sollecito si baciavano e ridevano, parlavano tra loro a voce bassa". Condividi