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PALERMO - "La crisi si sta aggravando, servono soldi veri su alcuni punti essenziali". Lo ha detto la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, a Palermo per il convegno biennale della Piccola Industria. Gli industriali, ha detto, chiedono un fondo di garanzia per le pmi, l'avvio dei cantieri anche più piccoli e uno sgravio fiscale per "le imprese che fanno uno sforzo importante nel capitalizzare". "Non vi è dubbio - ha infatti aggiunto - che le aziende con poco capitale non riusciranno a sopravvivere". CREDITO ESSENZIALE, NO CONFLITTI - "Non vogliamo vedere i conflitti istituzionali a cui assistiamo oggi, ma una grande collaborazione tra Bankitalia e governo, tra banche e imprese", ha poi aggiunto. "Il credito è essenziale per la sopravvivenza delle imprese" e per questo è per Confindustria una priorità assoluta. CRISI EMERGENZA VERA, NON BOUTADE MEDIATICA - Marcegaglia ha anche affermato che la crisi "é un'emergenza vera. Non è una boutade mediatica", sottolineando che questo "é il momento di usare il linguaggio della verità: rischiamo di perdere i veri campioni del made in Italy". "Tacere - ha aggiunto - significherebbe tradire il Paese". Dunque perfino la presidente degli industriali italiani si è resa conto, sia pure con grave ritardo, che dietro le cifre, in verità neppure troppo esagerate, sparate nei giorni scorsi dal duo Berlusconi-Tremonti sulle risorse disponibili per combattere la crisi, c'è poco o nulla. Da qui la richiesta perentoria di "soldi veri" ed una secca smentita a chi, nel governo, si è affannato sin qui a spargere ottimismo ed a negare gli effetti drammatici che la difficile congiuntura internazionale ha prodotto per l'Italia. Anche se questo richiamo pare non sortire gli effetti voluti, almeno stando alle dichiarazioni rilasciate proprio oggi da uno dei ministri più "in" del governo Berlusconi, quello del lavoro, Maurizio Sacconi, lo stesso che ieri aveva raccomandato ai giovani italiani di non disprezzare nessun lavoro in questo tempo così difficile, neppure quelli più umili e non corrispondenti alle proprie apirazioni e studi. Una esortazione che è parta una sorta di "arrangiatevi come potete" perché tanto meglio non c'è. Ebbene oggi, questo ineffabile uomo di governo, intervenendo a Riva del Garda (Trento) al convegno di Rete Italia, ha tenuto un tono assai distante da quello della Marcegaglia: "Le difficoltà prodotte dalla crisi sono crescenti ma la situazione non è drammatica", ha infatti detto, per poi aggiungere: "I dati segnalano difficoltà ma non sono drammatici. Se li confrontiamo con stagioni già vissute anche nel recente passato siamo ancora al di sotto delle difficoltà di altri periodi". "Penso al tasso di disoccupazione che nel 1997 era al 12% e oggi forse abbiamo raggiunto il 7%. Penso alle ore non lavorate nel 1984 che furono 800 milioni nel corso dell'anno. In questo momento siamo ad un trend che è la metà". "Ovviamente - ha concluso - dobbiamo attrezzarci anche al peggio". Condividi