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CITTA' DELLA PIEVE - “Il coordinamento comunale socialista chiede un confronto serrato, con il Partito democratico e Rifondazione comunista, da concludere nell’arco dei prossimi 15 giorni”. “Con pari chiarezza - prosegue la nota - diciamo fin d’ora che, in mancanza di segnali univoci nei prossimi giorni, da parte del Pd, per approfondire insieme le questioni sollevate, noi siamo pronti a esplorare strade diverse di presenza alle prossime elezioni comunali”. “Manca un mese e mezzo alla presentazione delle liste e del programma per il rinnovo dell’amministrazione comunale di Città della Pieve – continua il coordinamento comunale del Ps -, ma il Pd, che è il partito di maggioranza, mentre afferma ripetutamente da alcuni mesi di voler ripartire dall’esperienza della coalizione uscente (Pd-Ps-Rc) per costruire un programma amministrativo da presentare agli elettori per la scadenza elettorale del 6-7 giugno2009, nei fatti, a tutt’oggi, dopo vari incontri non vuole (o non può?) entrare nel concreto delle singole questioni che interessano il nostro territorio”. “Il nome dello stesso candidato sindaco proposto dal Pd, come forza maggioritaria, alla valutazione della coalizione politica – spiegano i socialisti pievesi - non è stato ancora reso pubblico, anche se circola ufficiosamente, e dovrebbe essere ufficializzato a brevissimo termine”. “Il partito socialista pievese – spiegano ancora -, con diverse prese di posizione apparse sulla stampa locale a partire dal 30 agosto 2008, ha dichiarato la propria disponibilità a cercare un accordo sulle cose da fare indicando alcune questioni principali alla luce anche delle difficoltà economiche del paese che avranno ripercussione nella vita dei cittadini del nostro territorio”. Per “senso di responsabilità e chiarezza” verso gli elettori, i socialisti pievesi ribadiscono alcuni punti: “il quadro politico locale di riferimento nell’ambito della sinistra è cambiato rispetto al 2004. Allora era composto da Ds, Margherita, Socialisti, Verdi e Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani oltre la lista civica di Pieve nostra, mentre ora dal Pd, Ps, Rc, Vendoliani, (Verdi? Sd?) con l’incognita del collocamento del movimento locale ‘Pieve Nostra’ apparentato, sembra, con l'Italia dei Valori”. “Il programma sviluppato dall’amministrazione uscente – aggiungono - è una buona base di partenza, ma questo non esclude che i nuovi amministratori, alla luce di nuove esigenze, nei prossimi mesi, debbano valutare con attenzione alcune scelte di investimento già fatte, il cui l'iter burocratico non è ancora però concluso, affinché queste non incidano in maniera significativa sulla gestione ordinaria dell'amministrazione comunale. Secondo noi socialisti, i mutamenti politici continui e le esigenze di un forte rinnovamento dell’azione della prossima amministrazione, per di più in un quadro di crisi economica allarmante, impongono un approccio nuovo e adeguato, sia nel programma (investimenti e gestione dei servizi e delle strutture comunali) sia nella scelta e nell’organizzazione della ‘squadra’ di amministratori, a partire dal candidato sindaco, che dovrà chiedere il voto per gestire il Comune nei prossimi cinque anni”. “Chiediamo perciò al Pd di ‘aprirsi’ al contributo e, se possibile, alla collaborazione di tutte le componenti politiche di centro sinistra presenti in forma organizzata nel territorio ed attivare il coinvolgimento già in questa fase delle rappresentanze sociali ed economiche del capoluogo e delle frazioni secondo modalità da concordare insieme”. “Se questa impostazione viene condivisa – conclude il coordinamento comunale del Ps -, riterremmo inaccettabile un ‘ingabbiamento’ del dibattito, ora e in seguito, secondo schemi passati o logiche prefissate di maggioranze assolute di un solo partito negli organismi amministrativi, fatto salvo chiaramente il rispetto delle rappresentanze proporzionali ai consensi elettorali ricevuti dai candidati in lista della coalizione”. Condividi