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E' stata una cena fra Paolo Ferrero e Oliviero Diliberto (che ha dovuto sacrificare alla ragione di partito la sua passione interista, nel giorno della sconfitta dei nerazzurri a Manchester) a sciogliere le ultime diffidenze fra Rifondazione comunista e i Comunisti italiani, in vista della lista comune per le elezioni europee. Dopo qualche scintilla polemica (il leader del Pdci Diliberto aveva accusato Ferrero di pensare a un Prc 'autosufficiente'), i due partiti sono passati alla fase operativa delle trattative, nominando le proprie delegazioni nel gruppo di lavoro comune: Ramon Mantovani, Mimmo Caporusso e Gianluigi Pegolo per il Prc, Orazio Licandro, Nino Frosini e Alessandro Pignatiello per il Pdci. Dalla prossima settimana ci saranno riunioni quasi quotidiane del gruppo di lavoro congiunto, con l'obiettivo di varare le liste entro fine mese: Rifondazione ha già convocato il comitato politico nazionale per il 28 marzo, il Pdci lo farà presto con il suo comitato centrale. "Per ora - dice Claudio Grassi, della segreteria del Prc - non ci sono criteri di proporzione fra i partiti per le liste, la cosa importante è aprire il più possibile a rappresentanti di movimento e personalità della sinistra". L'idea di una lista 'aperta' serve anche in vista della concorrenza della Sinistra per le libertà di Nichi Vendola (ex Prc) e Claudio Fava, che dovrebbero ufficializzare il matrimonio (e il simbolo comune) martedì prossimo. Candidata ad allearsi con Prc e Pdci anche una terza formazione politica, Sinistra critica, nata dalla scissione dal Prc dei 'dissidenti' del Governo Prodi. Ma il nodo del simbolo è ancora da sciogliere: sarà una falce e martello molto simile al simbolo di Rifondazione e del Pdci, ma Sinistra critica chiede che sotto il simbolo principale, in piccolo, siano presenti i tre simboli di partito su un piano paritario. A Rifondazione nicchiano, e comunque Sinistra critica pensa anche a una piccola rivincita 'simbolica': la candidatura in testa di lista di Franco Turigliatto, proprio il senatore 'dissidente' eletto nel 2006 con il Prc, il suo o voto contrario alla politica estera di Romano Prodi e Massimo D'Alema avviò il processo della scissione di Sc. Sinistra critica attende ancora di siglare il suo patto con Rifondazione: martedì l'incontro decisivo tra i vertici di Sc e il segretario del Prc Ferrero. Condividi