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ROMA – La trama ai danni del Vaticano, che abbiamo denunciato e che sarebbe stata ordita ieri sera a casa di Bruno Vespa, dove si sono incontrati il premier Berlusconi, il suo fido braccio destro Letta, il sindaco di Roma, Alemanno, il maestro Muti e un Innominato cardinale, più alcuni contorni, si arricchisce con nuovi inquietanti particolari. Ambienti da noi ritenuti affidabili hanno fatto circolare la voce che il sindaco dell’Urbe giocherebbe un ruolo di primo piano nel tentativo di golpe che si vorrebbe attuare per deporre Benedetto XVI e nominare un suo successore (si conferma, come nome più ricorrente al riguardo, quello dello stesso Berlusconi, assai interessato ad estendere ulteriormente il suo dominio sull’intero stivale). Ad Alemanno (nella foto mentre passa in rassegna la milizia) spetterebbe, infatti, guidare le truppe schierate all’assalto delle mura che proteggono la sacra cittadella, servendosi dei valenti pizzardoni della capitale che, ormai liberi dal compito di presidiare un territorio sul quale è stato ristabilito un ferreo controllo (sono ormai remoti i tempi in cui, sotto i governi di centro sinistra, la città era scossa da ripetuti casi di stupro, rapine, omicidi e sanguinosi atti di pirateria stradale), non attenderebbero che il via dell’operazione. Sempre a quanto si è appreso, qualora la mura vaticane si dimostrassero troppo alte per essere scalate, allora i vigili dell’Urbe si limiterebbero a stringere d’assedio la fortezza nemica, per impedire che da fuori possa giungere qualsiasi aiuto ai resistenti interni. In questo caso, ai vigili urbani ai quali spetterebbe anche il compito di distruggere i ripetitori della radio papalina, per impedire al pontefice di diramare all’esterno qualsiasi appello, si vedrebbero affiancati da squadre di solerti cittadini, una sorta di milizia volontaria formata dalle ronde sorte dopo l’approvazione dell’apposito disegno di legge promosso dalla Lega. Ancora non chiaramente definito, invece, il ruolo affidato alla trentenne Laura Ravetto, giovane deputata d’assalto di Forza Italia, per la quale si dice comunque che sia stata inclusa nel piano per ragioni di pari opportunità. In sostanza dovrebbe occuparsi, in stretto coordinamento con le ministre Prestigiacomo, Garfagna e Gelmini, del ristoro delle truppe e dell’organizzazione di gaie celebrazioni post-golpe. Condividi