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Preoccupazione per le modalita' di svolgimento delle indagini sull'inceneritore di Terni da parte della locale procura della Repubblica e' stata espressa oggi dall'avvocato David Brunelli, uno dei difensori del sindaco Paolo Raffaelli, indagato per la vicenda. In una nota il legale ha parlato di ''conduzione che appare non serena e non rispettosa dei diritti degli indagati''. Parole dure che possono essere lette in molte maniere: ma certamente sembrano far capire che dentro quell'inceneritore di Terni può essere successo di tutto, tanto ora da chiedere una sorta di freno da parte degli indagati eccellenti ternani. ''Il pubblico ministero di Terni - ha sostenuto l'avvocato David Brunelli - aveva convocato gli indagati, i loro difensori e i loro consulenti in data odierna perche', volendo svolgere nel contraddittorio delle parti accertamenti tecnici irripetibili presso l'impianto termovalorizzatore posto da dieci giorni sotto sequestro, si sarebbe dovuto procedere negli uffici della procura alla 'conferma dell'incarico ai consulenti del pm. Senonche', invece di limitarsi a questo adempimento, il magistrato, ha invitato gli intervenuti a trasferirsi presso lo stabilimento e ha disposto l'immediata 'prosecuzione' degli accertamenti, senza consentire ai consulenti delle parti di conoscere la finalita' degli stessi e comunque di predisporre il materiale tecnico per l'effettuazionedei prelievi, e senza accogliere i rilievi che in proposito hanno svolto i difensori''. Insomma le indagini vanno avanti anche in maniera piuttosto serrata. Sia quasi l'impressione che i Pm vogliono chiudere quanto prima il cerchio delle analisi per avere elementi certi sui rifiuti bruciati della struttura ternan. Insomma c'è molta tenzione e l'esito è tutt'altro che scontato Condividi