PERUGIA - Manifestazioni sportive allo stadio “Bombonera” di Buenos Aires, partite di calcio nelle strutture manicomiali argentine, serate di tango, giochi popolari, cortei pacifici fino alla Plaza De Mayo contrassegnati da musica e danza con il coinvolgimento dei passanti, incontri istituzionali. Sono state solo alcune delle iniziative che hanno caratterizzato la partecipazione della delegazione umbra alla manifestazione internazionale “Patas Arriba” che, incentrata sui temi della salute mentale e sostenuta dalla Regione Umbria, si è svolta nel novembre scorso in Argentina. Gli organizzatori e i partecipanti umbri, nel corso di una tavola rotonda che si è svolta stamani a Perugia, hanno raccontato l’esperienza vissuta attraverso testimonianze e un video che ne ha ripercorso i momenti salienti. All’incontro ha partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale alle Politiche sociali Damiano Stufara.
Organizzata dall’”Anpis” (Associazione nazionale polisportive dilettantistiche per l’integrazione sociale), dall’“Unasam” (Unione nazionale associazioni per la salute mentale) e dall’associazione argentina “Adesam”, a “Patas Arriba” hanno preso parte 230 partecipanti dall’Italia, tra cui 26 dall’Umbria, in rappresentanza degli utenti, dei familiari, degli operatori dei servizi di salute mentale e dei cittadini che operano per la promozione della salute mentale di comunità e l’integrazione sociale delle persone che convivono con disagio psichico e sociale. Dall’Umbria sono giunti in Argentina, dal 23 novembre al 2 dicembre, soci delle polisportive “Baraonda” di terni, “Tartaruga” di Orvieto, “Cobra” di Spoleto, “Peter Pan” di Bastia, Città di Castello, Gubbio e Umbertide.
“Durante le manifestazioni in terra sudamericana – ha detto Mauro Nannini, vicepresidente nazionale dell’’Anpis’ e presidente di Terni – si è voluto evidenziare come l’istituzione manicomiale non serva a curare. Abbiamo potuto presentare le nostre buone pratiche e confrontarci con i pazienti argentini, usciti momentaneamente dalle strutture, in una fusione di linguaggi, volti, espressioni che hanno reso il progetto ‘Patas Arriba’ un forte momento di scambio politico e culturale sui temi della salute mentale. Ci siamo resi conto - ha aggiunto – che la legge 180, che nel 1978 ha sancito la chiusura dei manicomi in Italia, unico Paese al mondo dove è avvenuto, è stata una legge di grande civiltà. E abbiamo voluto far capire che è possibile il recupero delle persone con problemi di salute mentale attraverso progetti sociali che vanno di pari passo con le terapie farmacologiche, garantendo il rispetto dei diritti delle persone affette da sofferenza mentale e la loro inclusione sociale”.
“Testimonianze ed immagini dell’esperienza di ‘Patas Arriba’ – ha detto l’assessore regionale alle Politiche sociali Damiano Stufara – sono una dimostrazione delle buone prassi che, grazie al gioco di squadra tra istituzioni e cooperazione sociale, si è riusciti a realizzare in Umbria e che, oltre a servire come modello per la realtà argentina in cui sono ancora presenti le strutture manicomiali, devono contribuire a rompere quella preoccupante coltre di silenzio che sta calando sulle problematiche della salute mentale”.
“In una realtà, come l’attuale, in cui crescono disagi e bisogni – ha proseguito Stufara – con difficoltà ulteriori generate dalla crisi economica in atto, vengono operati dal Governo pesanti tagli delle risorse disponibili. Stiamo concretamente correndo il rischio che si torni indietro e che venga vanificata l’esperienza dell’Umbria sul fronte della salute mentale, dopo il ruolo trainante svolto rispetto al varo della legge ‘180’ e alla sua applicazione”.
“Per invertire la tendenza all’arretramento politico-culturale – ha spiegato - bisogna intervenire su più livelli: il potenziamento dei servizi sanitari e sociali e la loro integrazione, la diversificazione dei servizi in modo che siano sempre più appropriati, ma occorre anche agire sul piano culturale riaffermando l’inalienabilità dei diritti e la loro universalità. Per questo, dobbiamo far conoscere l’esperienza vissuta in terra argentina nell’intero territorio regionale e valorizzare queste buone pratiche, importanti per capire quanto rappresentino anche sul versante terapeutico. Il lavoro delle Polisportive per l’integrazione sociale - ha detto ancora l’assessore regionale – è importante quanto quello dei servizi istituzionali. Questa esperienza contiene l’insegnamento dell’importanza della collaborazione, sulla quale rilanciare l’impegno per mantenere alto il livello di attenzione sulla salute mentale e sui diritti”.
“L’Umbria ha raggiunto su questo fronte un livello di eccellenza, e tutti insieme dobbiamo operare per mantenerlo”, ha concordato il vicepresidente nazionale di “Anpis” Nannini, che ha annunciato i contatti intercorsi con la comunità del Senegal per esportare l’esperienza di “Patas Arriba” nel Paese africano. Durante la manifestazione, cui hanno contribuito oltre alla Regione le Province di Perugia e Terni, le Asl n.1, n.3 e n.4, alcuni Comuni e le cooperative sociali “Actl”, “Asad”, “Il Cerchio” e “Quadrifoglio”, la delegazione si è incontrata anche con la comunità umbra a Buenos Aires.
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