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La decisione di non svolgere le “primarie”, assunta dal Pd e da alcuni partiti del centro sinistra, costituisce un grave errore politico per due fondamentali motivi: il primo è che si toglie agli elettori della coalizione la possibilità di pronunciarsi su una questione così importante come la scelta del loro rappresentante e del loro programma alle elezioni comunali. Un confronto tra idee diverse sui problemi della città avrebbe arricchito il centro sinistra e anche la candidatura Boccali che, al di fuori dalle oligarchie del Palazzo, appare debole e poco condivisa, avrebbe tratto forza e credibilità da un largo pronunciamento democratico. Le primarie avrebbero inoltre consentito di “tenere” il “dissenso” all’interno del centro sinistra, mentre adesso le forze critiche verso la candidatura Boccali e la politica che lui rappresenta saranno probabilmente spinte a creare liste alternative e in competizione con la coalizione. Devo dire, con una certa amarezza, che la mia candidatura (sostenuta da un gruppo di amici e sostenitori), che era funzionale allo svolgimento delle primarie, invece di essere apprezzata per questo e caso mai contestata nel merito delle idee e del programma che esprime (blocco della cementificazione, ripresa del centro storico) è stata coperta, dal candidato sindaco del Pd e da un giornale suo fiancheggiatore, con espressioni contraddittoriamente derisorie o aggressive, che, voglio dirlo con chiarezza, sono il sintomo, contemporaneamente, di una debolezza politica e di un distacco dalla realtà. Se c’è ancora margine per un ripensamento vorrei chiedere al Pd e agli altri di tornare sulla loro decisione e di consentire che gli elettori, su temi tanto importanti, possano dire la loro. Leonardo Caponi Condividi