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Rifondazione comunista dell’Umbria sostiene la mobilitazione unitaria delle organizzazioni sindacali e le rivendicazioni dei lavoratori precari della Croce rossa finalizzate alla richiesta di stabilizzazione di rapporti di lavoro che sono precari da tempo, che rischiano di vedersi interrotti i prossimo luglio e che svolgono un servizio importante per la comunità. Cgil, Cisl e Uil si stanno mobilitando da tempo per risolvere una questione che riguarda circa 2000 lavoratori in tutta Italia – in Umbria sono all’incirca 70 – e che coinvolge professionalità importanti e servizi di grande rilevanza, come il 118 e i pronto soccorso e cercano di sensibilizzare governo e istituzioni locali per la stabilizzazione del precariato nei servizi della sanità pubblica. Rifondazione comunista sollecita la giunta regionale e l’assessorato alla sanità ad un impegno straordinario per reinternalizzare nel servizio sanitario regionale il lavoro svolto dai precari della Croce rossa, dando così una risposta concreta nella lotta al precariato e mettendo fine all’incertezza per tanti lavoratori e per le loro famiglie che da anni svolgono un servizio essenziale per la collettività. Ricordiamo infine che il precariato non fa male solo al lavoratore, che avrà sempre sopra la testa la spada di Damocle della perdita del posto di lavoro e dell’incertezza sul futuro, ma rischia di penalizzare anche la qualità di alcune prestazioni – 118 e pronto soccorso – che hanno una rilevanza centrale nel nostro servizio sanitario. Stefano Vinti Presidente gruppo Prc Condividi