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“L'insediamento di un centro commerciale ‘Ikea’ a Perugia, soprattutto se non viene collocato in un quadro di garanzie per le produzioni locali, potrebbe rappresentare una contraddizione rispetto a un’idea di sviluppo della città e del territorio come quella costituita dalla proposta di legge regionale che istituisce il ‘Marchio del mobile in stile umbro’ e ne definisce le aree di eccellenza”. Così il consigliere regionale Pavilio Lupini (La Sinistra per l’Umbria) il quale spiega che l’obiettivo principale della nuova legge, che ha avuto il parere favorevole della Commissione consiliare attività produttive, è quello di “sostenere le imprese impegnate nel settore, viste le mutate esigenze dei mercati che impongono una sinergia tra soggetti pubblici e privati e spingono le aziende ad aggregarsi e specializzarsi, a puntare sulla qualità, sull'innovazione e sulla certificazione del prodotto. Di fronte al rischio di perdita di competitività sui mercati globali – aggiunge Lupini - la legge introduce nuovi strumenti tesi a valorizzare maggiormente la tipicità delle produzioni locali e a promuovere un modello di sviluppo sostenibile, legato al territorio e alle sue eccellenze”. Secondo l’esponente della Sinistra per l’Umbria alla luce di tutto ciò è indispensabile, per superare la contraddizione sopra evidenziata, “un accordo con la grande distribuzione che deve impegnarsi a promuovere i prodotti dell'artigianato umbro, contribuendo a valorizzare il marchio del mobile in stile sui mercati nazionali ed internazionali e a favorire lo sviluppo di una filiera locale e di un indotto significativo anche sotto il profilo economico”. Ed è solo in quest’ottica, a giudizio di Lupini che “Ikea può rappresentare un'importante occasione di sviluppo per la città di Perugia e più in generale per l'Umbria. Per questo – conclude - riteniamo che l'argomento non si possa esaurire con una semplice manifestazione di punti di vista assunti a priori ma vada invece discusso ed elaborato per iniziativa delle Istituzioni pubbliche, con il coinvolgimento dei soggetti potenzialmente interessati, a partire dagli imprenditori del settore e dalle associazioni di categoria”. Condividi