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di Nicola Bossi Disertata la commissione statuto del consiglio regionale presieduta da Ada Girolamini, che è chiamata sia a modificare lo statuto regionale - il passaggio da 36 consiglieri a 30 per la prossime regionali - che a dare una nuova legge elettorale. Inoltre bisogna anche nominare il relatore di maggioranza e minoranza per la proposta. Bloccata anche la proposta di legge per istituire gli istituti della partecipazione che consentono al cittadino di seguire da vicino i lavori dell'amministrazione pubblica. Non muove, dunque, un passo il consiglio regionale dell'Umbria dopo la salita sull'aventino - orami da due settimane, ma la protesta è iniziata dalla fine gennaio - dei rappresentanti di centrodestra che chiedono alla maggioranza di sapere se il presidente del Consiglio regionale Mauro Tippolotti, votato dai consiglieri regionale di maggioranza, goda ancora della fiducia piena del centrosinistra dopo che in una lettera aveva rimesso il mandato al Consiglio regionale perchè abbondonava il Prc per il movimento di Vendola. Tippolotti, non essendoci la sfiducia, potrebbe anche dimettersi e far riprendere tutte le istituzioni. Ma non è intenzionato a lasciare una carica di prestigio e piena di privilegi rispetto persino ai suoi consiglieri-colleghi. Intanto anche il Pd ha le sue colpe: non ha preteso le dimissioni ma ha avviato un dialogo troppo lungo che non sta dando frutti. Condividi