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Si è tenuto ieri pomeriggio nella sede del Prc di via Campo di Marte a Perugia un attivo del partito a proposito del nuovo piano sanitario regionale. Seduti intorno al tavolo medici, rappresentanti sindacali e soprattutto utenti. “La discussione politica – dice Cecilia Stopponi del Prc – è stata di quelle interessanti, anche perché la conoscenza dell’argomento era abbastanza approfondita”. Una discussione interessante che alla fine ha prodotto un giudizio non completamente positivo sul piano. “Certo – dice la Stopponi – il giudizio è positivo per quanto riguarda il fatto che la sanità umbra ha mantenuto quasi integralmente il suo carattere pubblico. Altrettanto positive sono le affermazioni di principio riguardo la centralità del paziente, attorno al quale deve ruotare tutto il sistema”. In sintesi, le note negative riguardano invece il fatto che il piano redatto si pone in continuità con quelli precedenti, senza dunque quella reale innovazione e attenzione ai nuovi bisogni che sempre di più la popolazione sente. “Ci sono – prosegue la Sotpponi – nuovi bisogni strettamente legati al progressivo invecchiamento della popolazione. Penso, per esempio, all’insorgenza di malattie croniche, all’aumento della disabilità e della non autosufficienza. Rispetto a questi bisogni assistenziali, nel piano sembra prevalere l’aspetto della cura, dell’ospedalizzazione, piuttosto che quello della domiciliarietà. E’ poco innovativo insomma rispetto alla nono ospedalizzazione dell’utente. L’altra cosa rilevante è che questo piano non indica dove reperire le risorse per rispondere ai nuovi bisogni del cittadino. Di fronte ai tagli del governo, alle previsioni di un collasso del bilancio nel 2010, il piano non dà indicazioni di nessun tipo rispetto a come si vuole far fronte a queste emergenze. Un altro aspetto negativo è il percorso partecipativo: nonostante se ne affermi la necessità, il percorso non è stato discusso con la cittadinanza attiva. Tutti lamentano la scarsa considerazione nella redazione del piano. L’integrazione delle politiche poi è un altro degli aspetti negativi: si è fatto un piccolo sforzo, più un’affermazione sulla carta che una vera integrazione. Per concludere, sono state integralmente bypassate le valutazioni rispetto ai piani precedenti”. E gli utenti, coloro che fruiscono dei servizi, che immagine hanno della sanità umbra: “Per quanto riguarda gli utenti che hanno partecipato all’attivo – spiega la Stopponi -, essi hanno rilevato ca fronte di un’immagine positiva, in realtà ci si deve scontrare con grandi disservizi come, ad esempio, le lunghe liste d’attesa”. Condividi