ASSISI - Fondo per la non autosufficienza: la Cisl dell’Umbria, la categoria dei pensionati e il patronato Inas hanno organizzato per questa mattina (9 marzo) un incontro seminariale presso l’Hotel Villa Verde di Rivotorto di Assisi. All’evento sono intervenuti dalla segreteria regionale Cisl Claudio Ricciarelli, che ha curato la parte introduttiva e l’esposizione delle varie norme previste, dalla segreteria regionale dei pensionati Franco Righetti e dal patronato Inas Marcello Barni.
A prendere la parola il dirigente della Regione, il dottor Marcello Catanelli, Presente il segretario generale regionale Cisl Umbria Ulderico Sbarra.
Due le priorità che sono emerse in un incontro che ha affrontato i vari interventi e azioni previste dalla normativa: la riorganizzazione della rete ospedaliera in un’ottica di razionalizzazione delle spese e la creazione di strutture intermedie di cura per arginare la “voragine” nella quale cadono tutti quei malati che, superata la parte critica del proprio ricovero in ospedale, vengono dimessi dopo pochi giorni.
Nel ribadire l’importante risultato raggiunto con l’istituzione del Fondo per la non autosufficienza, la Cisl ha individuato tre punti critici: la gestione a doppio canale –quello sociale e quello sanitario- che potrebbe creare complessità nella gestione; i tempi troppo lunghi della politica per l’approvazione del Prina (nove mesi per quello che doveva essere fatto il 30 giorni); la certezza che i 32 milioni di euro stanziati siano realmente aggiuntivi e non sostitutivi della spesa in essere.
Le tipologie di intervento approfondite, nel corso del dibattimento, sono andate dall’assistenza integrata di carattere domestico e tutelare, ai servizi di sollievo alle famiglie attraverso il potenziamento e la diffusione nel territorio dei centri residenziali diurni, agli aiuti di carattere meramente economico alle famiglie, ai sostegni per i trasporti e mobilità, fino all’incremento di posti nelle residenze protette a 2mila 2cento.
Nel corso dell’incontro sono emersi i timori per la situazione incerta del 2010: il Fondo per la non autosufficienza regionale potrebbe non poter contare sul finanziamento nazionale. Ad essere ribadita l’importanza della contrattazione e condivisione con il sindacato del piano attuativo del Fondo a livello di distretto sanitario e ambito comunale di zona: in quest’ottica si pone la rilevanza della formazione di esperti sindacali per la contrattazione stessa ma anche e soprattutto per la gestione del Fondo.
La Cisl ha ribadito, infine, la necessità del potenziamento dell’intervento del Fondo attraverso risorse aggiuntive stanziate dai comuni con specifiche scelte di bilancio che valorizzino e difendano i livelli di spesa sociale attuale.
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