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di Isabella Rossi Marjane e il suo assassino avevano una relazione. Questo quanto emerso dall’udienza di oggi nel processo in corte d’assise per l’omicidio di Marjane Puscasu, una romena di 34 anni, uccisa a Foligno il primo ottobre 2008 con 24 coltellate da Mahmood Ashrad, un pachistano residente a Foligno. A dichiararlo sul banco dei testimoni due uomini che conoscevano e frequentavano entrambi. Si tratta di Costel Papa e Said Kchahid, il primo di origine romena, vicino di casa in Romania della famiglia di Marjane e l’altro marocchino ex coinquilino e amico di Mahmood. Secondo i due testi Marjane e Mahmood erano una coppia a tutti gli effetti. Dal 9 agosto al 27 settembre, nel periodo in cui la donna era in visita ai tre figli e al marito invalido in Romania, il comportamento di Mahmood Ashrad, detto “Pedro”, era cambiato, hanno affermato i suoi amici: beveva dalla mattina alla sera invocando il ritorno della sua “amata”. A lei avrebbe fatto molti regali, compreso del denaro. Secondo i consulenti della difesa, l’avvocato Carla Pantosti, Mahmood sarebbe stato afflitto da un forte disadattamento con sintomi borderline. Il motivo del suo profondo disagio sarebbe scaturito dall’incontro con Marjane, visto che né il matrimonio in Pakistan da cui sono nati 4 figli, né gli incontri successivi avrebbero causato l’innamoramento di Mahmood, “motivo scatenante della situazione borderline”. Di parere opposto la dottoressa Bruzzone, psicologa criminologa nominata dall’avvocato Maria Cristina Ciace del Telefono Rosa, ammesso insieme al Comitato 8 marzo, rappresentato dagli avvocati Teresa Manente e Paola Pasinato, come parte civile al processo. Secondo la criminologa, specializzata in psicologia forense e in criminalistica, la sindrome borderline non apparirebbe improvvisamente per un abbandono o perché ci si senta presi in giro da qualcuno, né tanto meno per un innamoramento. La capacità d’intendere e di volere dell’assassino è stata ritenuta integra anche in casi di disturbi psichiatrici molto seri, ha assicurato la psicologa. Mahmood, reo confesso, subito dopo l'assassinio di Marjane si era recato al commissariato per informare la polizia. La corte, presieduta dal giudice Carlo Massei, ha disposto una perizia psichiatrica dell'imputato nominando il professore Tarcisio Radicchia. La prossima udienza è stata fissata al 20 marzo 2009. Condividi