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ROMA - Uno stipendio di circa 530 euro mensili per i disoccupati, gli inoccupati e i precari del Lazio con reddito inferiore a 7.000 euro annui, più agevolazioni per la fruizione di servizi culturali e sportivi. E' il "reddito minimo di cittadinanza" istituito ieri con legge dalla Regione Lazio. L'obiettivo del provvedimento è tutelare 20 mila persone. "Siamo la prima grande Regione italiana che si dota di uno strumento fondamentale come questo - ha spiegato il presidente della Regione Piero Marrazzo - Portiamo nel Lazio un modello di tutela presente in tutti i paesi europei più avanzati: dalla Francia all'Austria, Belgio, Olanda fino ai Paesi scandinavi e anglosassoni". Il reddito minimo di cittadinanza è stato approvato in Consiglio regionale con 32 voti favorevoli del centro sinistra e del Pdci, 4 contrari (Alleanza nazionale e Socialisti Riformisti) e 2 astenuti (Forza Italia e Udc). Il provvedimento, voluto dalla maggioranza di centrosinistra che governa il Lazio, nel 2009 avrà una copertura finanziaria di 20 milioni e garantirà un reddito di 7 mila euro ai beneficiari. Lo stanziamento iniziale di 10 milioni annui previsto nella finanziaria regionale è stato infatti raddoppiato da un emendamento alla legge presentato dall'assessore al Bilancio Luigi Nieri su proposta dello stesso Marrazzo. "Quello di oggi è uno sforzo straordinario ma necessario - ha detto Nieri nell'annunciare l'aumento delle risorse - Le nostre sono politiche in contro-tendenza rispetto a quelle governative. Ci auguriamo che dal Lazio arrivi un segnale forte di trasformazione e di cambiamento". Nel 2009 i principali beneficiari del provvedimento saranno le donne e i precari, ha spiegato l'assessore al Lavoro Alessandra Tibaldi: "secondo le statistiche regionali - ha detto - sono le categorie più esposte alla crisi". La legge, infatti, si rivolge a tutti i residenti nel Lazio ma la giunta regionale ogni anno individuerà con regolamento i criteri che orienteranno le graduatorie dei beneficiari. I primi assegni saranno elargiti già tra qualche mese. Secondo la maggioranza, si tratta di un provvedimento "innovativo in Italia" con cui si "sostengono le persone rimaste prive di una fonte di guadagno" di fronte alla crisi. Secondo diversi esponenti dell'opposizione, con in testa Alleanza Nazionale, la legge, prevedendo "finanziamenti a pioggia", sarebbe "più una bandiera politico-ideologica che uno strumento efficace per affrontare la crisi". Condividi