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di Daniele Bovi “Al padre che perde il lavoro la cassa integrazione non la può pagare il figlio che fa il ricercatore, e che magari sta perdendo pure lui il posto. Da questa crisi, drammatica, se ne esce con politiche di sinistra”. Parola non di Vladimir Ulic Ulianov, detto Lenin, o di un qualche leader rivoluzionario sudamericano, bensì di quel vecchio riformatore keynesiano che risponde al nome di Renato Locchi, sindaco di Perugia. Questo è uno dei punti salienti della riunione sul bilancio che si è tenuta ieri, presenti i consiglieri di maggioranza al Comune di Perugia, la giunta e i segretari di partito. Un incontro che Rifondazione ha salutato con soddisfazione, visto che sono state accolte molte delle richieste che da mesi il partito di Vinti sta facendo. Innanzitutto il fatto che questo bilancio non venga redatto come un bilancio di fine mandato, con un occhio cioè alla campagna elettorale. Un bilancio che abbia contenuti forti come un fondo di riserva di 200mila euro per sostenere chi è colpito dalla crisi come i disoccupati o i cassintegrati e una rimodulazione delle tariffe comunali. In sostanza, una generale riqualificazione della spesa sociale e una serie di investimenti che puntino all’innovazione. Nonostante dunque le sforbiciate del governo alle finanze cittadine, che per Perugia ammontano a 7 milioni di euro, congiunte agli effetti del federalismo, il comune non tocca la spesa sociale e riesce ad intervenire a sostegno delle fasce più colpite dalla crisi economica. Innovazione è un altro dei concetti che hanno tenuto banco ieri pomeriggio. Come ha sibilato il sindaco ai presenti, “qualche rotatoria in meno e qualche investimento in infrastrutture immateriali in più”. Il sindaco dunque vorrebbe un bilancio fortemente orientato all’innovazione, senza dimenticare chi è colpito dallo tsunami economico. E il probabile futuro sindaco? “Boccali – dicono le gole profonde presenti ieri – l’ha un po’ buttata sul rifacimento delle infrastrutture, ma alla città serve ben altro”. Condividi