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di Nicola Bossi Alle 14,10 di oggi su Terni non c'è nessun accordo all'interno del Partito Democratico per le candidature di Comune e di Provincia. E in mezzo c'è anche il nodo Orvieto. La situazione, con la caduta di Veltroni, si è ulteriormente aggravata: il dirigente nazionale degli enti locali che vuole far rispettare il patto Di Girolamo al Comune e Polli alla provincia non è stato ancora confermato da Franceschini. Una situazione di stallo che rende più forti gli uomini dell'asse Liviantoni-Paparelli-Stella. L'ipotesi di un accordo stasera alle ore 21 al Valentino non è proponibile, secondo alcune fonti ben note nel giro politico di Terni. Alla fine l'unica soluzione sembra essere quella delle primarie interne tanto che si parla già a Terni di spostarle di due settimane: alla fine di marzo per dare tempo a tutti di fare campagna elettorale. C'è già chi ha i sondaggi in mano: Paparelli 60 contro 40 di Polli alla Provincia, Mocio 53 contro Stella 47, Di Girolamo 80 contro 20 di Liviantoni. Ma gli anti-primarie avvertono: se si faranno e si producono effetti opposti - gente che a quel punto deciderà di lavarsi le mani sulle sorti del Pd - nessuno a quel punto potrà rimprovare gli attuali dirigenti se Terni cadrà. Condividi