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TERNI – I primi giorni di apertura della stagione di pesca hanno fatto registrare un sensibile aumento di pescatori concentratisi soprattutto lungo le rive del Nera dove la Polizia provinciale ha stimato circa 8.000 praticanti che si vanno ad aggiungere ad alcune altre migliaia distribuite nel resto dei corsi d’acqua del territorio provinciale. Secondo il comando di Palazzo Bazzani, la crescita è stata determinante da diversi fattori, tra cui quello dell’apertura posticipata in Abruzzo e Marche che ha convogliato nelle acque ternane molti appassionati provenienti dalle regioni e province limitrofe. Per quanto riguarda il Nera la maggiore concentrazione si è avuta nel tratto della Valnerina corrispondente alla ex zona di protezione fra il ponte di Collestatte piano e Torreorsina, riaperta quest’anno dopo sei stagioni di interdizione alla pesca per consentire il ripopolamento delle specie. Sul versante dei controlli, effettuati dagli agenti provinciali in collaborazione con le associazioni di pescasportivi e ambientaliste, si sono registrate soltanto quattro infrazioni per non rispetto della zona no kill, per eccesso di capi pescati (che non possono superare i sei giornalieri pro capite) e per licenze non regolari. “E’ un dato molto positivo - commenta l’Assessore provinciale alla Pesca Gianni Pelini – che testimonia il grado di maturità dei pescatori e conferma il valore di questa pratica sportiva tranquilla e rilassante”. Pelini sottolinea poi anche l’importanza del richiamo del territorio verso aree limitrofe a quelle provinciali. “E’ la conferma – spiega infatti – del buon lavoro fatto e dell’apprezzamento che viene espresso nei fatti dai pescatori di fuori regione i quali scelgono le nostre acque sia per il valore dei salmonidi che per la qualità dell’attività della Provincia di Terni”. Condividi