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TERNI - Con una nota firmata congiuntamente Damiano Stufara (Partito della Rifondazione Comunista) e Libero Paci (Partito dei Comunisti Italiani) rendono noto che in data odierna si è svolto un incontro tra le delegazioni delle due formazioni politiche della sinistra per analizzare - affermano - "il contesto politico locale nella fase della crisi economica globale e nell'approssimarsi di rilevanti appuntamenti elettorali che sanciranno la conclusione di un ciclo politico decennale di governo del territorio e l'avvio di una fase necessariamente diversa". Come si spiega nella stessa nota, l'incontro "ha fatto registrare una completa condivisione sia dell'analisi del contesto socio economico locale e nazionale sia delle prospettive politiche da costruire in questa fase, in una riflessione che traguardi ben oltre le elezioni di giugno", nella convinzione "che l'assenza di una efficace opera di opposizione alle nefande scelte del governo Berlusconi e agli atteggiamenti di Confindustria da parte del Partito Democratico, avvolto da una crisi strutturale non legata alla figura del leader ma alla definitiva dimostrazione del fallimento di un progetto politico privo di solide basi politiche, programmatiche e valoriali, renda ancora più necessario costruire un progetto politico di uscita da sinistra dalla crisi economica in corso, che sta già producendo i suoi primi drammatici effetti" Convinzione anche della necessità di definire un progetto comune per le elezioni europee che sia fortemente ancorato sul fallimento del neoliberismo ed apra una prospettiva di azione comune delle forze anticapitaliste, per la costruzione dell'alternativa di società a partire dalla Sinistra Europea, che rappresenta il naturale riferimento politico dei due partiti nello scenario continentale. Una prospettiva che - si spiega ancora - "non debba essere relegata alla vicenda europea". Ed è per questo che le delegazioni ternanane del Prc e del Pdci si sono impegnate anche ad intensificare nei prossimi giorni "un comune lavoro di elaborazione politica e programmatica partecipata, attraverso l'interlocuzione con i soggetti sociali, i corpi intermedi della società, i cittadini e i lavoratori che avrà una prima espressione in un'iniziativa pubblica congiunta che si svolgerà il prossimo 13 marzo". La condivisione registrata si incentra quindi anche sull'analisi delle vicende politiche locali, riguardo alle quali Prc e Pdci ribadiscono alcuni comuni convincimenti, ovvero: - Il Partito Democratico appare oggi ancora più ostaggio delle proprie lotte interne, quasi mai incentrate su aspetti strategici o programmatici. Ciò provoca l'inagibilità di un confronto fra le forze di centro-sinistra le cui cause e responsabilità sono chiare. Nonostante ciò crediamo che il Partito Democratico debba avere, se ne è in grado, un sussulto, abbandonando la strada intrapresa che, se protratta, produrrà un epilogo negativo e purtroppo facilmente prevedibile. - Oggi siamo in una fase politica nuova. Le alleanze che ci hanno visto partecipi nell'ultimo decennio si sono concluse e nuove alleanze non sono scontate. Riteniamo indispensabile verificare le condizioni di condivisione di punti programmatici chiari, che segnino una marcata discontinuità con alcuni errori e limiti evidenti degli ultimi anni e superino ambiguità non più tollerabili in una fase politica nuova come quella attuale. Ci adopereremo, pertanto, affinché l'agibilità di un confronto fra le forze del centro-sinistra possa essere recuperata, incentrando su basi diverse dal recente passato tale confronto. Sulla base di tutto ciò ritengono quindi (in ciò ribadendo una valutazione che non è certo di oggi), che in questo momento sarebbe impossibile svolgere primarie di coalizione per la semplice ragione che non esiste alcuna coalizione che per quanto li riguardi "non può che fondarsi su un programma chiaro e all'altezza delle sfide che il nostro terrritorio ha di fronte. Sviluppo economico che produca una nuova industrializzazione di qualità, valorizzazione dell'ambiente a partire dalla ripubblicizzazione dei beni comuni e dal superamento dell'incenerimento nella gestione dei rifiuti, riforma e potenziamento del sistema di welfare locale per rispondere ai nuovi bisogni ed ai drammi prodotti dalla crisi economica, rappresentano le direttrici su cui riteniamo si debba lavorare". Ciò non vuole però significare indisponibilità al confronto, perché anzi - si afferma sempre nella nota - Prc e Pdci si adopereranno affinché il dialogo con le altre forze politiche della sinistra e progressiste "sia il più intenso e costruttivo possibile, sulla base di un progetto politico autonomo che non esclude alleanze ma che non le assume come un dato scontato". "Non ci sfugge - conclude il documento - la rilevanza del fatto che programmi solidi devono poggiarsi su uomini e donne che altrettanto solidamente li realizzino. Il fatto che la discussione prevalente si incentri sull'anteporre i nomi dei candidati alla politica, ai programmi ed al confronto partecipato e democratico con la società locale, fatto che sta caratterizzando la traiettoria del Pd locale, lo riteniamo pericoloso perché impedisce il confronto sullo sviluppo futuro del territrorio che è sempre più necessario". Per cui, avvertono, "Di fronte alla permanenza di questa irresponsabilità propria dell'atteggiamento del Pd locale e nazionale non ci faremo trovare impreparati". Condividi