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"Dalla mancanza di ristoranti delle grandi catene di fast food al progetto bloccato del gruppo britannico British Gas (Bg), che sta cercando di far decollare un rigassificatore a Brindisi, l'Italia riesce spesso a rendere frustranti gli sforzi dei gruppi di investitori stranieri: a sostenerlo è il "Financial Times", in un articolo dal titolo ironico "Non abbastanza veloci. Perchè investire in Italia è come guidare con il freno a mano tirato". "In Italia non servono cifre per capire cosa manca. Basta fare un giro in un centro cittadino, dove i commercianti locali vendono cioccolata artigianale, i bar a gestione familiare offrono pasticcini di qualità, le scarpe fatte a mano sono vendute da vecchi e coriacei uomini", inizia così l'articolo firmato da Adrian Michaels. "Mancano soprattutto i grandi magazzini, le divise aziendali e, in particolare, i nomi dei grandi distributori al dettaglio nel mondo sopra l'entrata dei negozi". E cosa succede se qualcuno cerca un fast food in stile americano? Non esiste un Kentucky fried chicken (Kfc) in Italia, accusa il giornalista. Ci sono appena 37 Burger Kings, mentre in Spagna se ne contano 400, nel Regno Unito più di 500. Anche McDonald stava per chiudere i suoi "Archi d'oro". L'articolo del "Ft" punta il dito contro alcuni grandi investimenti falliti: il gruppo americano AT&T che l'anno scorso ha abbandonato un investimento in Telecom Italia, la proposta di fusione tra il gruppo spagnolo Abertis e Autostrade italiane, l'australiana Macquarie che non è riuscito a ottenere un accordo con la controparte italiana per un piano di investimento negli aeroporti di Roma. A rallentare il progetto di British Gas a Brindisi, cinque anni dopo aver ricevuto il permesso per costruire l'impianto, sarebbero - secondo il quotidiano - una combinazione di opposizione locale, processi penali contestati e una complessa sovrapposizione di giurisdizioni. All'argomento è dedicato un secondo e più approfondito articolo, che definisce il progetto un "incubo sull'Adriatico". Condividi