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"Scrivo per cercare di mettere ordine nei mie pensieri e per dialogare con quelle persone che dai circoli, nelle città e nelle province italiane ci chiedono 'che facciamo ora?' e ci sollecitano ad una svolta. Tra primarie e elezione di un segretario sabato sono convintamente per la seconda ipotesi e vorrei spiegare perché, soprattutto a quelli, tra i nostri iscritti ed elettori che pensano che un congresso subito sia una soluzione più forte". Lo scrive Marina Sereni sul suo sito (www.marinasereni.it) dopo lo shock delle dimissioni di Walter Veltroni da segretario del PD. "Se decidessimo di fare le primarie, ora, per il segretario nazionale - scrive, tra l`altro, Sereni - sbaglieremmo l`ordine delle priorità. Avremmo una competizione solo sui nomi senza aver sciolto i nodi sull`organizzazione, la forma e il profilo del PD. Ora - prosegue - dobbiamo rilanciare una opposizione efficace a questo Governo, dobbiamo anteporre i problemi reali delle famiglie, delle imprese, delle comunità locali. Ecco sento che oggi un appuntamento come le primarie, senza un Congresso vero e proprio, enfatizzerebbe solo gli aspetti autoreferenziali e di ceto politico". Sereni si esprime sulla proposta, avanzata da Coordinamento, di eleggere, sabato, Dario Franceschini come segretario: "La ritengo una proposta naturale, istituzionale e quasi - spiega - un atto di coraggio e di serietà". Poi, conclude la vicepresidente dei deputati PD, passate le elezioni amministrative ed europee "si aprirà oggettivamente una nuova fase. Ci saranno una pluralità di ipotesi, di piattaforme e di candidature alla leadership. Personalmente mi auguro maturino anche le condizioni per l`affermazione di una nuova generazione di Democratici. Ma dopo, quando avremo superato la tempesta e avremo scongiurato il fallimento del progetto del PD. Ora c`è bisogno di rimboccarci le maniche e uscire dal tunnel". Condividi