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“Ritengo incomprensibili e pretestuose le motivazioni che rischiano di creare tensioni inutili e dannose per la maggioranza. Si tratta di un atteggiamento di grave irresponsabilità politica ed istituzionale. Occorre chiarire due punti fondamentali: 'la Sinistra per l’Umbria' non è una forza politica attaccata alle poltrone e l’unico partito che in questa fase sta rivendicando degli incarichi è il Prc. Inoltre il Consiglio regionale è nella pienezza dei suoi poteri e sta discutendo provvedimenti importanti ai quali intendiamo dare il nostro contributo, come la manovra di bilancio, con la quale occorre dare risposte alla crisi che sta investendo tutta la società, ed in particolare i soggetti deboli”. Lo afferma il consigliere regionale Pavilio Lupini (La Sinistra per l'Umbria), sottolineando che il suo movimento “è parte di un progetto politico nazionale che si pone come obiettivo primario la costruzione di un nuovo soggetto politico unitario e plurale della sinistra in Italia”. “Nonostante tutte le sollecitazioni - evidenzia Lupini - non riesco comunque ad appassionarmi alla vicenda della presidenza del Consiglio regionale, figura istituzionale di garanzia, che va tenuta fuori dalla contesa politica. Rilevo che dopo diverse occasioni di confronto nella maggioranza c’è ancora un solo consigliere che chiede le dimissioni del presidente Tippolotti: per sua stessa ammissione è il consigliere Vinti. Spero vivamente che la politica umbra continui ad occuparsi di questioni serie”. Lupini osserva poi che “l’uscita dal gruppo consiliare di Rifondazione comunista è una scelta in perfetta coerenza con la linea politica che il partito aveva nel 2005, anno dell’elezione del Consiglio regionale e praticata dal partito regionale fino al congresso di Chianciano, dal quale sono emerse due strategie alternative che hanno successivamente portato ad una separazione. In questi giorni si assiste al tentativo di delegittimazione della componente che si è separata; non si riesce infatti a giudicare diversamente le continue richieste di dimissioni da tutti gli incarichi che provengono dal consigliere Vinti e rivolte ai consiglieri del La Sinistra per l’Umbria, arrivando anche a formulare la richiesta di dimissioni dal Consiglio regionale, dimenticando che l’unico ad essere eletto per volontà esclusiva del partito e non attraverso un voto popolare è lo stesso Vinti”. “I risultati deludenti delle forze del centrosinistra alle recenti elezioni amministrative che hanno consegnato l’Abruzzo e la Sardegna a governatori di destra – conclude il consigliere regionale - testimoniano l’attualità e l’urgenza della nostra scelta: cioè quella di dar vita ad un nuovo percorso, che sappia anteporre le idee ai simboli e che superi la frammentazione politica. Un processo democratico ed inclusivo in grado di valorizzare le singole esperienze e di metterle a sintesi per comporre un nuovo, autorevole partito di sinistra”. Condividi