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La Giunta regionale dell’Umbria ha approvato, su proposta dell’assessore alle politiche sociali, Damiano Stufara, un progetto di intervento rivolto a prevenire il consumo di sostanze stupefacenti tra i giovani e a ridurne i rischi conseguenti, in riferimento specifico ai nuovi comportamenti di consumo. Il progetto, potendo contare su un finanziamento nazionale di circa 35mila euro (la paternità spetta al governo precedente a quello attuale), avrà il carattere dell’esperienza pilota regionale, in funzione di una successiva diffusione nei diversi ambiti territoriali. Sarà costituita una “equipe di strada” di operatori sociali, appositamente formati e dotati di materiale documentario e informativo, dissuasivo nei confronti dei rischi connessi al consumo di droga e soprattutto, in relazione ai referenti specifici del progetto, del rischio costituto dal fatto che al consumo occasionale di sostanze stupefacenti (che presenta di per se dei pericoli) possa sostituirsi una pratica di più grave dipendenza. Il compito della equipe sarà quello di “agganciare” i consumatori sporadici, singolarmente e per gruppi, nei luoghi di aggregazione o svago che frequentano, instaurando con loro un rapporto di dialogo e informazione e avviando un lavoro di sensibilizzazione e formazione. “La sinergia che abbiamo realizzato tra le politiche sociali e quelle sanitarie, – ha detto l’assessore Stufara – ha consentito all’Umbria di mettere in campo, negli anni scorsi, una vasta gamma di servizi e azioni di contrasto e prevenzione alla diffusione della droga. Le trasformazioni avvenute nel campo del consumo e delle sue modalità - ha proseguito Stufara - impongono che a questi servizi sia attribuito un più avanzato dinamismo e che siano sperimentate forme innovative di intervento. A questo è finalizzato il progetto ora approvato dalla Giunta regionale”. Si tratta, fanno notare all’assessorato alle politiche sociali della Regione, di sperimentare un intervento che cerca di misurarsi con le nuove modalità di consumo cosiddette “socialmente integrate”, affiancatesi, in maniera significativa negli ultimi anni, alla forma “classica” della dipendenza. Si è, in sostanza, in presenza di consumatori e forme di consumo occasionali o irregolari, giovani o ragazze che si concedono lo sballo o allo sballo in occasioni particolari, con intervalli di frequenza diversa da quelli della vera e propria dipendenza. Anche le “sedi” di questo tipo di nuovo consumo sono cambiate; le “vecchie” discoteche sono sostituite dal crescente numero di locali di “tendenza” ed eventi collettivi autorganizzati o forme aggregative come, tra le altre, il tifo organizzato. Lo studio europeo ESPAD 2005 (svolto sugli studenti tra 15 e 19 anni) prende in esame l’Italia e l’Umbria. I consumatori di bevande alcoliche (che costituiscono la base prima dello sballo) in Italia sono in aumento, come i casi di ubriachezza. In Umbria i fenomeni sarebbero in regresso, con l’eccezione dei casi di consumo collegato a problemi psicologici tra le donne. Il consumo della cannabis in Umbria è in linea con i dati nazionali. La diffusione di cocaina, secondo indagini nazionali, sarebbe in aumento esponenziale in Italia, in particolare in alcuni gruppi di consumo. Secondo l’indagine ESPAD, l’Umbria, in riferimento agli studenti che dichiarano un consumo inferiore o uguale alle cinque volte l’anno, si collocherebbe all’ottavo posto in graduatoria nazionale. La percentuale di maschi che consumano più di cinque volte l’anno sarebbe, secondo la stessa indagine, leggermente superiore alla media nazionale. La indagine ESPAD 2005 prevedeva due domande in relazione al consumo, negli ultimi 12 mesi, di ecstasy e eroina. Per quanto riguarda la prima sostanza hanno risposto affermativamente il 3,2% dei maschi e l’1,8% delle femmine, con una frequenza dichiarata superiore alle cinque volte l’anno; per la seconda hanno risposto si il 2,1% dei maschi e l’1,4% delle femmine. Il consumo con frequenza superiore alle cinque volte l’anno si verifica tra i maschi e pone l’Umbria al quinto posto nella graduatoria nazionale tra le regioni. Condividi